politica

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In aula l'altro giorno è stata molto interessante l'analisi di Calderoli, uno dei senatori più preparati e competenti di Palazzo Madama, uno dei pochi che ascolti sempre volentieri al di là di condividere o meno quanto dice e alcune posizioni della Lega.

"C'è chi dice che se passa l'Italicum Renzi porta l'Italia al voto, c'è chi dice che se non passa l'Italicum Renzi porta l'Italia al voto". Giusto, si sentono le due versioni, ma penso che ce ne sia una terza: Renzi forza su tutto, e decisamente a volte in modo anche arrogante, sembra sempre quasi una provocazione, un braccio di ferro contro tutti quelli che non la pensano come lui, cerca continuamente prove muscolari: intanto è da solo, non ha alcuna alternativa.

Se cadesse l'esecutivo sull'Italicum ci dovrebbe per forza essere una crisi di governo. Ma il presidente Mattarella, oggettivamente dovrebbe mandare l'Italia al voto o prima proporre un Renzi 2? Dopo le elezioni regionali come cambieranno gli schieramenti politici? Perché si stanno preparando nuovi gruppi parlamentari anche al Senato?

Presto scadranno anche le Commissioni pronte a un rimpasto dopo due anni e mezzo. Non avrebbe vantaggi il presidente del Consiglio e segreterio del Pd ad andare al Renzi 2 con possibilità di rinnovare la squadra di governo, tagliare rami secchi, opposizioni interne, rivedendo e distribuendo con il bilancino ruoli di Governo, sottogoverno, presidenze di commissioni e vari altri posticini?

Ne vedremo delle belle questa estate, dopo le elezioni regionali e l'ennesimo sfascio dei partiti. Tutto è in divenire tranne l'ombra di un avversario credibile del Presidente Segretario che vince su ogni tavolo su cui gioca: che si voti, che non si voti o che si vada al Renzi 2... la vendetta.