cronaca

Al Carlo Felice per "RepIdee", poi visita al cantiere
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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato puntuale al Teatro Carlo Felice di Genova per partecipare all'incontro 'Repubblica delle idee' promosso dal quotidiano milanese.

Ad accoglierlo il  sovrintendente del Teatro Maurizio Roi, dal sindaco di Genova Marco Doria, dal prefetto Fiamma Spena e dal governatore uscente Claudio Burlando, al quale si è avvicinato per dargli due baci affettuosi sulle guance. Sembra essere, così, saltato il ventilato incontro sui temi della sconfitta Pd alle Regionali.

ESITO DELLE REGIONALI - "Mi dispiace per la Liguria ma non c'è partita: numericamente il Pd ha vinto e il Pd ha il consenso nel paese che non ha nessuna sinistra europea ha. L'unica sinistra che in Europa ha ancora un risultato è la nostra. Se abbiamo perso in Liguria abbiamo sbagliato noi, chi trova alibi sbaglia. Se ha sbagliato, ha sbagliato il Pd e se ne deve fare carico il Pd. Da parte mia non sentirete mai una parola contro la Paita". Il Reddito di cittadinanza "è la cosa meno di sinistra che esista. Significa negare il principio che l'Italia non è il paese dei furbi, ma chi lavora duro ce la può fare", ha aggiunto. 

RESA DEI CONTI CON LA SINISTRA - "Dalle e-mail che mi arrivano altro che con la mimetica dovrei andare in direzione. La nostra gente è più stanca di noi di chi non rispetta le regole, vorrebbe farli fuori tutti ma non è questa la soluzione. Le regole vanno rispettate ma il Pd ha una responsabilità storica, deve restituire speranza all'Italia e deve utilizzare meglio la straordinaria forza che ha nei territori". Il futuro? "Sogno un Pd che sia un partito della nazione in grado di saper parlare a tutti. Dobbiamo essere capaci di liberarci di una attitudine di una certa parte della sinistra che il futuro sia un problema. Dobbiamo dire che il Pd è il partito che fa pulizia in modo categorico. Troppo spesso lo sguardo è rivolto al passato come al tempo in cui tutto andava bene. C'è una sinistra che guarda al futuro e una destra populista", ha concluso Renzi.

CON TOTI SUL BISAGNO -  Il premier Matteo Renzi ha poi incontrato il neo governatore della Liguria Giovanni Toti per una visita del cantiere sul Bisagno. La lotta al dissesto idrogeologico "non ha colore politico. I lavori devono andare avanti", ha detto il premier. "Si va avanti con un buon lavoro di squadra perche' c'è il principio della dignità della politica per cui dobbiamo lavorare tutti insieme. Gli impegni del governo sono confermati. Il primo agosto 2017 finirà il secondo lotto del Bisagno. Il 25 giugno 2015 D'Angelis (responsabile di Italia Sicura, ndr) ha promesso che arriveranno i soldi", ha sottolineato il premier. "Toti voleva il 24 perché è il suo onomastico, ma qui si sta allargando un pò", ha aggiunto scherzando.

FUORI PROGRAMMA - Durante la visita un automobilista ha rallentato e ha gridato due volte "faccia di m....". E Renzi subito dopo ha scherzato con i giornalisti: "non sappiamo a chi fosse rivolta, ma me la prendo io", ha detto sorridendo a fianco di Toti.

FURLAN POLEMICA -
"Forse" il premier Matteo Renzi "poteva trovare un altro giorno per visitare Melfi: sarebbe stato utile anche per lui ascoltare la relazione di Giorgio Squinzi, io ne condivido molte parti". Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan, al convegno dei Giovani di Confindustria a Santa Margherita Ligure torna sul dibattito che era stato innescato dalla visita del Presidente del Consiglio con Sergio Marchionne, allo stabilimento di Melfi, mentre Confindustria teneva a Expo la sua assemblea annuale.