porti e logistica

I lavori termineranno nel 2018
2 minuti e 17 secondi di lettura
A vegliare sull'ingresso delle due gallerie e sui 150 lavoratori impegnati nel cantiere c'è Santa Barbara, protettrice dei minatori e degli artificieri. "Se non c'è lei, non si comincia a scavare", ci spiega uno dei responsabili. Qui a Brignole i lavori sono iniziati da tempo, tant'è che le due gallerie che dovranno collegare Genova Brignole a Principe, consentendo di separara i treni a lunga percorrenza da quelli locali, sono già in fase avanzata. Un cantiere che procede anche a Fegino, dove si sta realizzando la galleria che collegherà la Valpolcevera a Voltri. Una sorta di "gronda ferroviaria": un cantiere di cui si parla poco, ma che ha l'ambizione di rivoluzionare il traffico ferroiario genovese.

Le ripercussioni dei lavori - "Ora la galleria San Tomaso è lunga 650 metri e interseca il passante già esistente, per questo abbiamo dovuto sospendere il traffico su quella linea", ci spiega Calogero Di Venuta, direttore investimenti Nord Tirreno per RFI. Se dal 4 luglio 20 treni sono stati cancelati e altri 40 vedono il loro percorso ridotto, è per questo cantiere. "Tra la vecchia e la nuova galleria ci sono appena 90 centimetri, sarebbe stato impossibile far passare i treni durante lo scavo", spiega ancora Di Venuta. La stessa cosa si ripeterà la prossima estate con l'altra galleria, la Colombo: anche lei passerà sotto la linea già esistente. I disagi dureranno circa un mese e mezzo, ma in futuro questo cantiere migliorerà il servizio ferroviario.

Cuore tecnologico genovese - Separare traffici a lunga percorrenza da quelli locali, con la linea cittadina che diventerà una vera e propria metropolitana di superficie: questo l'obiettivo principale del progetto, da 622 milioni di euro. Non solo: il Nodo Ferroviario consentirà anche l'allacciamento con il Terzo Valico e una migliore accessibilità dei treni al porto di Genova. Tutto questo anche grazie al lavoro di Ansaldo STS, che fornirà i servizi di controllo informatico della tratta, con una centrale operativa che troverà spazio a Brignole.

Dentro la galleria - All'interno della galleria fa caldo, nonostante si scenda anche a profondità di 60 metri sotto il livello del suolo. "E' per via dei mezzi di scavo e trasporto", spiega Di Venuta. Per questo sono installati due tubi di circa un metro di diametro: uno aspira l'aria viziata, l'altro porta a fondo scavo quella esterna. Lo scavo vero e proprio si effettua con una "fresa puntuale", un'enorme trivella oprizzontale da 130 tonnellate. Per farla arrivare qui dalla Germania si è dovuto smontarla e rimontarla in più parti. Ora lavora a tempo pieno, mentre i camion fanno avanti e indietro per portare via il materiale di risulta. Fine lavori entro il 2018.