porti e logistica

“Ma servono dragaggi e nuova diga”
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“L’organizzazione del lavoro nei porti non è  tra le priorità nella discussione tra sindacati e Governo sul tema della Riforma della portualità”. A dirlo è Enrico Ascheri, responsabile porti per la Filt-Cgil di Genova.  “Nei confronti che le segreterie nazionali hanno fatto con il Governo c’è l’idea di rimandare la discussione sul lavoro nei porti perché si pensa che a oggi il sistema sta funzionando e non è la più grande criticità del settore. Soprattutto funziona il modello genovese e questo è stato riconosciuto anche a livello nazionale”.

Una posizione, quella espressa delle segreterie nazionali, che appare distante da quella delle scorse settimane, quando i sindacati auspicavano un confronto proprio sul tema del lavoro. “Hanno altre priorità – prosegue Ascheri - dalla riforma degli Enti fino all’accorpamento delle Autorità portuali e la crisi di alcuni scali come Salerno, Napoli, Taranto e Gioia Tauro. Ci si occuperà di temi per restare al passo col mercato, come quello dei dragaggi, fondamentale per rispondere al gigantismo navale crescente. O siamo pronti ad accogliere quelle navi o rimarremo fuori dal sistema”.

“Il porto di Genova ha bisogno di interventi importanti. Mi pare che la diga sia la grande risposta al mercato della portualità. Diciamo che abbiamo già risposto con i riempimenti di calata Bettolo e con i lavori di Vado. Su questi credo che ci siamo fatti trovare pronti. Per noi il progetto della diga è fondamentale per il futuro della portualità genovese e nazionale”, conclude Ascheri.