
"La situazione è ampliamente sotto controllo. Ieri sera sono stato a salutare e conoscere tutti i 22 migranti nell’albergo in cui alloggiano. I ragazzi stanno bene, sono tutti di sesso maschile e di età tra i 22 e 35 anni. Sono di etnie diverse, la maggior parte viene dal Bangladesh. Sono sistemati in questo ex albergo e sono contenti della sistemazione ma non del posto.
Abbiamo parlato con un ragazzo ghanese, quello più intraprendente del gruppo, mi diceva che mangiano e dormono, null’altro. Questo secondo me è il problema. Si sentono parcheggiati in un posto e non integrati. E’ difficile, i migranti hanno i vestiti che hanno addosso e basta, in più la frazione in cui si trovano è sopra i 1000 metri, a breve si prevede un forte abbassamento della temperatura che rappresenterà un problema per loro.
Provvederemo a riscaldarli ma addentrandoci nella stagione invernale saranno sempre più isolati. Il Poggio è lontano fisicamente dal paese. L’importante è fare qualcosa per loro per farli sentire integrati.
Io sono il primo cittadino di Triora, purtroppo però non rappresento il pensiero di Triora, rappresento il mio pensiero. Personalmente sono favorevole a quest’integrazione. Sabato scorso gli abitanti di Verdeggia hanno manifestato la loro perplessità soprattutto per la sproporzione tra numero di migranti e residenti in inverno.
Questo deriva dalla cultura e dal modo di ragionare di ognuno di noi. Io mi sono permesso di dire che ognuno di noi può dare il suo modesto contributo in questo dramma epocale che stiamo vivendo. Nel nostro piccolo dovremmo fare qualcosa per aiutare quei pochi che ci toccano. Se non si riesce a chiudere il rubinetto dell’immigrazione i problemi andranno peggiorando".
IL COMMENTO
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