"L'ipotesi che della sanità se ne occupi il Ministero e non più le Regioni può essere un passo del gambero": lo ha riferito il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Liguria, Giovanni Toti. "La riforma del titolo V della costituzione, almeno per come ci è stato presentato, ha principi generali che creerà più confusione di quello vecchio", ha affermato al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni, conclusi pochi minuti fa. "Non dico questo per una mia visione pregiudiziale - ha aggiunto - ma a questo punto sarebbe meglio che, secondo questa ipotesi, il Ministero si occupasse anche delle questioni sociali, altrimenti, appunto, si rischia di fare il passo del gambero".
LEGGE DI STABILITA' - "Sui tagli imposti dalla legge di stabilità faremo bene i conti giovedì prossimo in sede di Conferenza dei governatori, però da una prima analisi mi sembra che il governo faccia poca spending review su Roma e tanta sulle Regioni, con il rischio quindi di un saldo negativo per i cittadini, e non positivo, come afferma invece il presidente del consiglio" dice Giovanni Toti. "In ogni caso mi sembra - ha sottolineato al termine della Conferenza- che i tagli da 2,3 miliardi ci siano tutti, anche se non mi è ancora chiaro come questi verranno realizzati e a questo punto una soluzione possibile potrebbe essere l'adozione di un patto verticale o il riacquisto da parte del Mef di bond emessi dalle Regioni". I tagli da spending elaborati dal governo, ha spiegato ancora Tori, "sono pari all'1% per Roma, a più del doppio per le Regioni e addirittura oltre il triplo per i Comuni. La sanità è la parte più delicata del lavoro delle Regioni ed è estremamente delicato questo ambito per le ricadute sui servizi ai cittadini. Nel gioco delle tre carte del governo si dice che sono previste meno tasse per i cittadini e le imprese, ma poi si fa correre il rischio di far pagare di più agli italiani. Quindi - ha concluso - le Regioni che non dovessero farcela con i propri bilanci dovranno per forza di cose tagliare i servizi o aumentare le imposte".
WELFARE - Approvata dalla giunta regionale, su proposta della vicepresidente e dell'assessore alle Politiche Sociali Sonia Viale, la seconda tranche di finanziamento da 8,5 milioni di euro del Fondo delle Politiche sociali per il 2015. Viene ripartita tra i Comuni capofila dei distretti sociali della Liguria, spiega in una nota la Regione, per la copertura di servizi e interventi erogati dai distretti su territorio.
Approvati, inoltre, dalla giunta 5 milioni destinati al Fondo per le non autosufficienze per anziani e disabili per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Lo rende noto la vicepresidente e dell'assessore alle Politiche Sociali Sonia Viale. I fondi sono destinati per la copertura di 350 euro mensili per il mantenimento a domicilio di 1.986 persone, tra anziani over 65 e disabili, ripartiti tra i distretti sociali del territorio ligure.
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Sanità, Toti: "Competenze al Ministero è passo del gambero
Welfare, la Regione stanzia 8,5 milioni per i distretti sociali
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