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In centinaia per il Festival della Scienza
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Sul palco, in occasione del Festival della Scienza,  c'è il capitano Samantha Cristoforetti, capace di emozionare centinaia di persone con i suoi racconti della vita nello spazio. A migliaia di chilometri di distanza il tenente colonnello Luca Parmitano, in collegamento video da Houston, centro di controllo delle missioni della Nasa. Due italiani speciali, capaci di realizzare un sogno che per la stragrande maggioranza delle persone sembra ed è irraggiungibile, ma anche due persone in grado di comunicare l'emozione della sfida e della scoperta.

"Come si spiega l'empatia che comunichiamo alle persone? Restando consapevoli che siamo persone normali nonostante la dedizione e i sacrifici, la punta dell'iceberg di un settore che conta enorme professionalità", spiega Parmitano. Insomma, non si va nello spazio da soli.  

Dal palco Samantha Cristoforetti riesce a emozionare raccontando con semplicità una vita incredibile, quella che per 200 giorni l'ha vista abitante dello spazio, ospite della Stazione spaziale internazionale. Scherza con il collega Parmitano, risponde con semplicità alle domande della platea, riesce a coinvolgere il pubblico parlando di scienza e di nuove tecnologie.

"Spero che sia passato il messaggio che come italiani, come astronauti, scienziati, ingegneri, siamo capaci di fare cose importanti sulla Stazione spaziale. Noi astronauti siamo la parte più visibile di un lavoro che sta ponendo le basi per l'esplorazione spaziale oltre l'orbita bassa", dice alla fine dell'incontro.

E il contributo europeo e italiano non mancherà nemmeno nelle missioni oltre l'orbita bassa, quelle con le quali gli Stati Uniti contano di tornare sulla Luna e forse un giorno di andare su Marte. Già perché il modulo di servizio della futura navetta Orion, in costruzione dalla Nasa, sarà fornito dall'Europa. "E' un modulo che viene fornito dall'Agenzia spaziale europea, quindi il contributo sarà assolutamente importante", conclude Cristoforetti.

Argomenti complessi che appassionano il pubblico, ma alla fine sono le emozioni delle albe riprese dalle finestre della Stazione internazionale, oppure le aurore boreali, a colpire maggiormente la platea. E AstroSamantha incanta tutti quando alla fine della sua presentazione mostra uno scatto di Genova da 400 chilometri di distanza e dice: "L'ho fatto il 24 aprile. Se quel giorno eravate a Genova, nella foto ci siete anche voi".