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Metà partita giocata in dieci uomini, Gasperini: "Sventato un agguato"
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Il Genoa se ne va dal Matusa senza i tre punti in tasca, ma con pochi rimpianti. Per come si era messa la gara alla fine del secondo tempo, il 2-2 al Frosinone è comunque segno che la squadra sa reagire e costruire, anche se il top è ancora lontano.

Gasperini comincia con Ansaldi e Lazovic titolari, assenti Munoz e Dzemaili. La strada sembra subito spianata: al 5' Pavoletti apre le marcature sfruttando un bel cross di Lazovic, bravo a involarsi sul fondo. Da lì in poi il Genoa si fa sormontare. Il Frosinone inizia a chiudere gli uomini di Gasperini con un pressing costante. Al 31' Blanchard beffa Perin con una specie di palombella. La difesa non è esente da responsabilità. Anziché reagire subito, i rossoblù giocano sul fisico. La mano pesante di Calvarese distribuisce cartellini. Per De Maio arriva il secondo giallo, il Genoa resta in dieci. Ne consegue una punizione piena di carambole, Diakité spunta come un falco e segna il raddoppio gialloazzurro.

La batosta fa male al Genoa, che torna in campo con gli stessi uomini ma un pizzico di determinazione in più. Il Genoa cresce gradualmente. Gakpé entra al posto di un Tino Costa non ancora decisivo. Dal ventesimo in poi è Lazovic l'uomo partita: prima colpisce in pieno il sette su tiro piazzato. Nel frattempo Gasperini riesce a prendersi un rosso per proteste. Poi, al 30', ancora Lazovic si insinua magistralmente tra due avversari e va a servire un delizioso pallone a Gakpè. Il togolese deve solo toccarla e marcare il pareggio sul tabellino. Finale di gara senza sussulti, con il Genoa abile a controllare e Gasperini a impostarla sul difensivo, buttando dentro Tachtsidis e Izzo al posto di Lazovic e Perotti.

Finisce 2-2, per Gasperini il bicchiere è mezzo pieno: "Abbiamo sventato un agguato questo pomeriggio, siamo passati sotto un treno senza farci del male: faccio i complimenti ai ragazzi perché in Serie A, sotto d'un uomo, quasi sempre perdi", ha detto il tecnico rossoblù. Abbiamo giocato bene per lunghi tratti di gara anche se ci è mancata la spinta dell'avvio e la giusta concentrazione sulle seconde palle del Frosinone".

No comment sulla direzione Calvarese: "Sono stato cacciato per un presunto rigore su Gakpé dove io non ho protestato, anzi l’ho fatto per un successivo fallo di Burdisso che a mio avviso non c’era".