
"Nel merito, le riforme sono pessime riforme che, come quella delle Province prima, renderanno ancora più confuso il sistema istituzinale del nostro Paese senza significativi aumenti di efficienza né diminuzioni di costi. Da un punto di vista politico, quando Renzi mette in gioco la stessa sopravvivenza del governo in quel voto referendario è di tutta evidenza l'importanza che l'evento assume".
"Credo - spiega Toti - che le forze di opposizione dovranno spendersi insieme per spiegare al Paese che votare no significa bocciare pessime riforme e, al contempo, mandare a casa l'ennesimo governo non scelto dai cittadini per tornare così al voto e ripristinare la pieno sovranità degli elettori".
Forza Italia pensa a fronte unito, anche se eterogeneo, delle opposizioni? "Credo - afferma il presidente ligure - che le opposizioni voteranno no, se pur da posizioni molto diverse. Per quanto riguarda il Centrodestra il no sarà un no non pregiudiziale ma motivato: la vera riforma che serve al Paese non è l'iper-centralismo renziano, ma un modello basato su macro-regioni con spiccata autonomia".
"Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle e l'opposizione di estrema sinistra - aggiunge - immagino che ci sarà un'opposizione nei risultati, ovvero il voto contrario, ma non so a quale modello ambiscano né se ne abbiano uno. In particolare, il M5S ha sempre dimostrato di essere più bravo a distruggere che a costruire. In ogni caso - conclude il consigliere politico di Forza Italia - ritengo che il fronte delle opposizioni sarà compatto sul no e, vorrei ricordarlo, stando ai sondaggi attuali quel fronte vale circa il 70% degli italiani".
ILVA - Per il presidente della Liguria Giovanni Toti "la speranza non è che il governo mandi qualcuno di peso agli incontri, la speranza è che il governo abbia le idee chiare su Ilva, cosa che non mi pare in questo momento".
"Vorrei capire - ha detto il governatore a margine del Consiglio regionale - per quale ragione dopo aver dialogato per settimane durante la preparazione della legge di stabilità con tutti i ministri e con la presidenza del consiglio circa emendamenti comuni e la possibilità di dare un sostegno, anche come Regione, ad un percorso condiviso, tutto questo sia stato interrotto e sostituito con una "pastetta" tutta interna al Pd, che peraltro non ha risolto nessuno dei problemi che sono sul tappeto".
"Quindi per sciogliere i nodi, ben vengano gli incontri romani sul destino dell'azienda e ben vengano anche gli incontri genovesi sul destino del nostro ramo di azienda qui in città, ma prima di tutto che il governo ci dica cosa vuol fare" ha concluso Toti.
IL COMMENTO
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