cronaca

L'azienda ha chiesto la cassa integrazione per altri 200 lavoratori di Villanova d'Albenga e Sestri Ponente
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Assemblee di fabbrica oggi in Piaggio sia a Villanova d'Albenga sia a Sestri Ponente dopo la comunicazione ufficiale dell'azienda di implentare la cassa integrazione con 200 unità in più fino alla fine di marzo.

Sembrano dunque lontani i momenti in cui nel novembre 2014 veniva inaugurato in pompa magna dal premier Matteo Renzi il nuovo stabilimento di Villanova d'Albenga frutto del trasferimento dell'azienda da Finale e da Sestri Ponente.

Ieri il confronto in Confindustria Savona è stato uno scontro tra i vertici della Piaggio e i sindacati.

Nel dettaglio si parla di 93 persone a zero ore, 30 a rotazione (10 a Genova e 20 a Villanova), 35 a rotazione nel customer service di Genova, 40 indiretti quasi tutti a Villanova.

"C'è uno scarico di lavoro dovuto al fatto che non ci sono degli approvvigionamenti rispetto ai fornitori - ha raccontato il segretario regionale della Uilm Antonio Apa alla conclusione dell'incontro - C'è un problema di cassa. Se tu non produci non vendi e questo crea problemi di disfunzione industriale. Abbiamo chiesto che sarebbe stato opportuno sospendere l'implementazione della cassa, ma l'azienda non ha voluto sentire ragioni".

Poi la riflessione sulle strategie adottate in questo momento da Piaggio Aero Industries.

"La cosa stranissima è che prima di arrivare ad adottare il provvedimento della cassa ci sono vari provvedimenti che su possono adottare dal progetto di ricapitalizzazione, a quello di andare sul mercato e credere dei prestiti obligazionari fino all'autofinanziamento. Ebbene queste questioni non sono all'ordine del giorno dell'azienda".

Dietro questo provvedimento di cassa integrazione, secondo i sindacati, si nasconderebbe una manovra del fondo arabo Mubadala, proprietario dell'azienda, di fare pressioni su Governo affinché l'Italia rispetti gli accordi presi in merito ai contributi da erogare a Piaggio.

"Io credo che ci sia un problema tra il Governo che deve essere erogatore di risorse finanziarie nei confronti della Piaggio di parecchi milioni di euro che non vengono rispettate - ha ipotizzato Apa - Su questo c'è un interlocuzione tra il Governo e il fondo proprietario della Piaggio, Mubadala. Stiamo attendendo una comunicazione del ministero dello Sviluppo Economico.  Sarebbe anche un peccato vero dal punto di vista industriale demolire questa azienda perché la Piaggio è un gioiello tecnologico dal punto di vista dei prodotto dai droni al P180. Renzi si era speso anche perchè ci fossero investitori istituzionali e sarebbe un delitto che questa azienda non si riprendesse".