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Il commento di Alice Salvatore, portavoce Movimento Cinque Stelle Liguria
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"Da Poste Italiane nessuna risposta, né alla Regione, né ai propri dipendenti che rischiano il posto di lavoro. E la cosa più sconcertante è che nessuna istituzione può obbligare l’azienda a rispondere, in quanto soggetto di natura privata." Così Alice Salvatore, portavoce del Movimento Cinque Stelle Regione Liguria, sull'ipotesi di privatizzazione di Poste Italiane, ancora al centro della polemica.

"Ecco cosa si ottiene quando si privatizzano le aziende nazionali - dice - quando si svende il nostro servizio pubblico rivolto al cittadino, in nome del profitto di pochi e in barba ai diritti di lavoratori e utenti. Lo Stato italiano ha alzato definitivamente bandiera bianca, perdendo l’ennesimo dei suoi asset. Il risultato è che un ente come la Regione non ha alcun potere per vincolare Poste Italiane a partecipare a un tavolo di confronto che, come Movimento Cinque Stelle, avevamo chiesto in Commissione V Controlli per dare risposte ai lavoratori di Poste Spa ed ex Transystem."

"La Giunta aveva accolto i dispositivi proposti da diversi gruppi sul tema. Due i nodi da sciogliere: scongiurare la chiusura di ulteriori punti di Poste Italiane sul territorio ligure e, soprattutto, - continua - ricollocare al più presto i dipendenti che perdono il lavoro a causa di queste chiusure."

"Ma non ci sarà nessun confronto pubblico con Poste Italiane, grazie alle scellerate politiche di privatizzazione avviate da Berlusconi e completata da Renzi, passando per Monti e Letta. Oggi - conclude - le istituzioni pubbliche, che rappresentano i cittadini, non hanno più alcun potere di incidere sulle decisioni di aziende che – come Poste – svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico".