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Mancheranno Ansaldi, Cerci e Burdisso mentre Pavoletti è in dubbio
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Nessuna illusione, sarà una battaglia. Tra Genoa e Frosinone ci sono punti pesanti in palio, soprattutto per i ciociari che arrivano al Ferraris per vincere e continuare a inseguire la salvezza. Il problema è che qui nessuno se ne occupa.

Partiamo dai tifosi: per ora l’unico comunicato dei sostenitori rossoblu’ che si riconoscono nell’Associazione Club Genoani non è quello fatto per invitare la gente allo stadio e preparare l’ambientino giusto per accogliere la squadra di Stellone, ma per isolare il tecnico della squadra rossoblu’ Giampiero Gasperini visto che la tifoseria sta con il presidente Traverso che ha querelato il mister dopo le dichiarazioni, a suo parere lesive, dell’allenatore dopo Genoa-Palermo.

In piu’ l’opinione pubblica del match se ne frega e si parla solo del futuro in bilico dello stesso Gasperini che tra l’altro ha ancora due anni di contratto.

Per non dire del mercato con la lista dei giocatori che sarebbero già stati venduti a questa o quell’altra società. Tutto cio’ che ruota attorno al Genoa non si sta rendendo conto di niente. E’ stato schivato l’iceberg con l’Udinese, con l’Empoli e col Torino, ma non è ancora finita.

Il Frosinone è avversario poco tecnico ma molto arcigno. E’ battibile dai rossoblu’, ma va ricordato che a Gasperini mancheranno Burdisso, Ansaldi e Cerci mentre Pavoletti ha qualche problemino muscolare che va verificato di giorno in giorno: al Signorini si è allenato a parte. Inutile dire che sono quattro giocatori importanti e allora tutto cio’ si chiama emergenza. E poi Laxalt e Rincon arriveranno a ridosso del match dal Sudamerica e bisognerà vedere in quali condizioni.

Allora la differenza la dovranno proprio fare i tifosi. Basta prendere esempio dalla curva frusinate che all’andata infiammo’ il Matusa. Ricordate? Arbitraggio casalingo, De Maio espulso, Perin preso di mira per novanta minuti perché nato a Latina e venne pure cacciato il Gasp che vide il finale di gara dalle inferriate di una porticina dietro alla sua panchina. Fu una battaglia, il Frosinone è di nuovo pronto a fare altrettanto e i genoani? Il rischio è di sottovalutare l’appuntamento.