cronaca

Pinotti: "Vergognoso", Gragnano: "Spostare la sede del Commissariato"
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Doveva essere una manifestazione pacifica, ma qualcuno ha esagerato. Il corteo dei No Borders ha preso parte al sabato sera genovese lasciando tracce di sé anche il giorno dopo: scritte sui muri degli uffici postali e sulle caserme, lanci di uova contro la Prefettura, carrelli bruciati a De Ferrari.

Nel capoluogo ligure si sono ritrovati tutti i movimenti europei contrari alla chiusura delle frontiere. Il corteo, annunciato negli scorsi giorni con manifesti e annunci sul web, è partito intorno alle 20 da piazza della Commenda per poi risalire fino in piazza De Ferrari. Qui è stato bruciato un ragno di cartapesta, di cui ogni zampa simboleggiava un confine della “Fortezza Europa”. Poi su lungo via Roma, via Corvetto e via Assarotti. Altre scritte, in zona Manin, sul portone delle Poste.

Presi di mira dai manifestanti soprattutto gli edifici delle forze dell'ordine. Indignato il commento del ministro genovese Roberta Pinotti via Twitter: “Gli uomini e le donne delle Forze Armate sono i primi a salvare le vite dei migranti. Manifestare contro di loro a Genova è stato vergognoso”.

L'episodio preoccupa Giacomo Gragnano del sindacato dei poliziotti (Sap): “È già la quarta volta che compaiono scritte minacciose sul Commissariato centro, temiamo che la situazione possa degenerare. Bisogna toglierlo da questa posizione e ricollocarlo in piazza Ortiz, ma siamo in un Paese dove le lungaggini burocratiche la fanno da padrone”.

Per il resto, nessuna particolare tensione con la polizia. La rete “No Borders” si era già riunita nelle scorse settimane a Marsiglia, nella vicina Francia. Anche perché proprio al confine di Ventimiglia si preannuncia un'altra estate calda, come anticipato dal sindaco Ioculano dopo un incontro in Prefettura a Genova. Gli attivisti si oppongono alla politica delle espulsioni e sostengono la necessità di campi dove i migranti vengano accolti e aiutati a oltrepassare il confine.