"Assolutamente insoddisfatto dalle parole dell’Assessore Viale, che sembra far finta di non vedere quali misure intende adottare la Regione per garantire a tutte le donne liguri parità di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza". Lo ha detto Gianni Pastorino, di Rete a Sinistra, con un comunicato, commentando le dichiarazioni dell'assessore alla Sanità Sonia Viale.
"Ci ha presentato dati generici e dice voler evitare valutazioni politiche; ma il problema politico c’è, ed è macroscopico: in Liguria ben il 65% dei ginecologi è obiettore di coscienza. Mentre in Francia lo è solo il 3%, per non parlare della Svezia, dove il dato è fermo all’1%. Piaccia o meno al centrodestra, l’accesso all’interruzione di gravidanza è un diritto che deve essere garantito – rincara Pastorino -. L’alto numero di obiettori nella sanità pubblica spinge molte donne ad assumere farmaci in modo improprio, con gravi pericoli per la salute e la vita stessa; oppure le costringe a ricorrere a costose strutture private, o, ancora, impone agli ospedali di reclutare specialisti esterni “a gettone”. Tutto questo non è degno di un Paese civile: la Regione non ha proprio nulla da dire in proposito? Inoltre, questa Giunta non dice come intende garantire l’applicazione della legge 194/78, quindi come garantire la sicurezza e la dignità della donna".
IL COMMENTO
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