cronaca

Accusata di omicidio e disastro colposo insieme a Gabriella Minervini
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Due anni e otto mesi di reclusione. È quanto chiesto dai pm Patrizia Ciccarese e Gabriella Dotto per l'attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale della Liguria Raffaella Paita. La richiesta è arrivata dopo oltre tre ore di requisitoria. Paita è accusata, insieme all'ex dirigente della protezione civile Gabriella Minervini, di omicidio colposo e disastro colposo per l'alluvione del nove ottobre 2014, quando ricopriva l'incarico di assessore regionale alla protezione civile della Giunta Burlando. 

LA REAZIONE - "Ho piena fiducia, non mi pare siano emersi elementi che possano modificare le convinzioni di essere assolutamente estranei a qsta vicenda. È molto serenamente che visogna vivere questo passaggio, cercando di argomentare tutti gli elementi a nostra disposizione. Non mi pare ci siano norme che attribuiscono a me la responsabilità nell'emanazione dell'allerta. Però la cosa giusta è avere rispetto e fiducia nella magistratura, anche pazienza, perché sono vicende che provano e vanno affrontate con autorevolezza", ha commentato a caldo Raffaella Paita fuori dal tribunale.

LA DIFESA - Adesso cosa cambia? Per il difensore Andrea Corradino "Nulla, sono gli stessi argomenti che abbiamo sempre portato all'attenzione dei pm. L'accusa ha ribadito le competenze, tutto discende dalla mancata allerta, ma non possiamo le responsabilità dell'assessore in questo caso rispetto all'evento che si è verificato. Vedremo, sono argomenti che svilupperemo in seguito.

Durante l'ultimo interrogatorio, Raffaella Paita aveva chiesto e ottenuto il processo con rito abbreviato "per arrivare in fondo a una vicenda che pesa e perché è giusto che venga giudicata in tempi brevi". La sentenza potrebbe arrivare entro l'estate. Per Gabriella Minervini, invece, è stato chiesto il rinvio a giudizio. In questo modo la Regione si è svincolata dalla responsabilità civile. Durante tutto il processo, Paita ha ribadito che non ci sarebbero norme che attribuiscono all'assessore regionale il potere di diramare l'allerta. "Il politico non è una autorità di protezione civile e non avrei potuto sostituirmi ai tecnici", aveva riferito davanti ai pm.

LE ACCUSE - Secondo i sostituti procuratori Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese, Paita e Minervini devono essere processate per omicidio e disastro colposi, per non aver dichiarato il massimo stato d’allerta "a fronte di plurimi bollettini di avviso emessi dal centro meteo regionale di Arpal, tutti recanti i simboli di massima attenzione e quindi con esplicite segnalazioni di rischio meteorologico associato a temporali forti." Secondo l'accusa, inoltre, Paita e Minervini erano consapevoli di una complessiva situazione di criticità e di compromissione del territorio. Ma, nonostante tutti questi segnali, per i magistrati non diramarono l'allerta meteo così, di fatto, ritardando la macchina dei soccorsi e della gestione dell'emergenza. Durante l'alluvione del 9 ottobre 2014 morì l’infermiere in pensione Antonio Campanella. I parenti sono assistiti dall'avvocato Francesco Penna.

"La requisitoria è stata monumentale - commenta l'avvocato Giuseppe Maria Gallo, legale di alcune parti civili - sono state evidenziate situazioni importanti: i buchi organizzativi, il principio della responsabilità oggettiva, il fatto che i politici non possono esimersi da responsabilità come chiarito dalla precedente sentenza della Cassazione sul terremoto dell'Aquila". Soddisfatti commercianti e abitanti danneggiati dall'alluvione, anche se, come chiarisce gallo, "non beviamo il sangue di nessuno, vogliamo mantenere il diritto a essere risarciti. Queste persone hanno subito danni enormi, anche sul piano morale".