
Il percorso si è articolato in una serie di appuntamenti tenuti da professori già in servizio di volontariato presso la struttura di detenzione e si è concretizzato nella stesura di poesie e racconti da parte dei detenuti. Le opere, inedite, che testimoniano sogni, speranze, stati d'animo di chi si trova a vivere una circostanza molto delicata della propria esistenza, saranno lette durante il festival.
Così l'Assessore ai Servizi Sociali, Avv. Nicola Orecchia: "L’iniziativa vuole rappresentare un “ponte” tra i detenuti e la città e tra i detenuti e la scuola, attraverso il coinvolgimento dei giovani studenti. Per questi ultimi, in particolare, l’iniziativa rappresenta un momento educativo di altissimo valore sul concetto di libertà, di rieducazione, e di riabilitazione della persona nella società. Ringraziamo la dirigente del carcere di Chiavari Dott.ssa Penco ed il comandante Dott. Andrea Tonellotto per la disponibilità e la sensibilità manifestata".
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso