
"In qualunque altro paese del mondo, questo borgo sarebbe considerato una perla da tutelare e promuovere. Qui, invece, si fa a gara per sbarazzarsene, dimostrando una volta di più la totale assenza di visione di una politica ancora più vecchia delle magnifiche rovine di Bussana, oggi abbandonate completamente a se stesse. Così come stati abbandonati quei cittadini che, con grandi sforzi, in questi anni hanno, se non altro, mantenuto in vita quel che resta del borgo", attaccano i pentastellati.
L'obiettivo è che il Comune di Sanremo rilevi il borgo dal Demanio e lo riporti allo stato originale. Bussana è un raro esempio dell’urbanistica ligure di fine Ottocento, dove i turisti potrebbero vedere le botteghe degli artigiani immersi nel proprio contesto urbanistico, ma anche gli atelier degli artisti, in linea col percorso portato avanti negli ultimi decenni.
"Non è un’utopia, ma un progetto concreto che può essere finanziato con fondi europei, in linea con gli obiettivi di Bruxelles in tema di sostenibilità ambientale, e regionali (pensiamo ad esempio ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale) - dicono i consiglieri - Ma sarebbe anche l’occasione per avviare un percorso da zero sotto il profilo energetico, puntando a un vero piano energetico che punti al 100% di fonti rinnovabili, trasformando Bussana in un modello virtuoso per altre realtà simili italiane".
E alle accuse di demagogia rispondono: "Allora siamo fieri di essere demagoghi e di non fare come il Comune di Sanremo che, da decenni, come gli struzzi, mette la testa sotto la sabbia, aspettando che siano i cittadini a risolvere i problemi di un territorio in balia di incuria, abbandono e inquinamento senza precedenti. Noi siamo a pronti a collaborare con tutti per difendere Bussana. Per troppo tempo il Comune di Sanremo è stato a guardare. Ora è tempo che faccia la propria parte".
IL COMMENTO
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