cronaca

Il cardinale: "Poveri in aumento, siamo agli ultimi posti in Europa"
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Per il lavoro "serve un miracolo". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, durante la messa per il lavoro al santuario di Nostra Signora della Guardia. Bagnasco lo ha detto riferendosi alla situazione di Genova (definita "Non morta, ma malata") che, ha sottolineato, "è da leggersi nel quadro generale del Paese dove il lavoro non decolla nonostante alcuni segni che sembrano positivi o dichiarazioni rassicuranti. La disoccupazione cresce".

"I dati dicono che il 40% delle persone comprese nell'età dai 15 ai 24 anni è in cerca di lavoro, mentre la media europea è del 22%. In termini percentuali siamo gli ultimi posti", ha detto Bagnasco. Per il presidente della Cei "è forte la preoccupazione anche per gli adulti che una volta perso il lavoro hanno difficoltà a ritrovarlo, con gravi danni per la loro dignità e le loro famiglie. Diventa un peso insostenibile anche la ricerca di beni come la casa".

"Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio, la ricchezza cresce e si concentra sempre più in mano a pochi. Auspico che la concentrazione di risorse incrementi copiosamente gli investimenti in attività produttive a vantaggio dei lavoratori", ha detto ricordando che "la povertà tocca 4 milioni di persone, quasi il 7% degli italiani. Lo scorso anno la Chiesa ha distribuito più di 12 milioni di pasti agli italiani".

Poi alcune considerazioni sull'emergenza migranti: "I flussi migratori sono inarrestabili. L'Occidente deve continuare ad accogliere. L'Italia cerca di farlo il più possibile fin dall'inizio. Nessuno può dire nulla contro l'Italia. Ma l'Italia non basta. Servono l'Europa e la comunità internazione altrimenti sarà peggio. E questo non è giusto per i migranti che si spostano verso l'Occidente fuggendo da guerre, fame, persecuzioni cercando una giusta vita migliore".