sport

Conte: "Ko immeritato, con la Spagna nessuna ansia"
1 minuto e 43 secondi di lettura
L'altra Italia di Antonio Conte non fa il pieno. Finisce con una festa tutta irlandese la terza partita del gruppo a Euro 2016: azzurri in campo gia' qualificati dall'inizio e pronti a sfidare agli ottavi la Spagna, Irlanda che se li conquista - e con merito - nel finale con il colpo di testa vincente di Brady. L'1-0 fa esplodere lo stadio tutto verde, esattamente come fu a Usa 94 alla prima partita del girone.

Otto giocatori diversi, un'intesa che non c'è - e non poteva esserci - una personalità diversa da quelle delle prime due partite. Ma almeno la voglia di provare a vincere davvero, almeno nel secondo tempo, quella Conte l'ha vista: è la sintesi dello 0-1 che toglie all'Italia la soddisfazione del punteggio pieno. E anche se c'è il palo a fermare Insigne nel finale, a recriminare di piu' in caso di risultato diverso sarebbe stata l'Irlanda, cui è stato negato un rigore. Conte invece può fare le sue valutazioni su chi ha giocato stasera: pochi lo metteranno in crisi per le scelte del 27 a Parigi, semmai le indicazioni sono arrivate per chi può subentrare a partita in corso.

Per l'ultima partita senza il peso dei punti, Conte sceglie di rischiare lo stesso Bonucci, diffidato, anche a costo di perderlo per l'ottavo gia' designato con la Spagna. E' il segnale di continuità in un'Italia cambiata per otto undicesimi, con tanta fiducia a Bernardeschi e l'esperimento davanti Zaza-Immobile. Che per gli irlandesi, privi di Walters, non sia partita leggera è scontata vista la voglia di conquistarsi gli ottavi, e cosi la nazionale di O' Neill ha affrontato il match con uno spirito diverso.

Antonio Conte ha ancora tempo per pensare alla Spagna, ma una certezza la puo' già dare: "Non dimenticate da dove siamo partiti: agli ottavi, che erano il nostro primo obiettivo, troveremo una delle squadre piu' forti al mondo. Ma non ci faremo prendere dall'ansia, semmai dall'entusiasmo. Esattamente come e' stato col Belgio", dice il ct dopo la sconfitta con l'Irlanda.