Duemila persone a secco, senz'acqua potabile dai rubinetti. Quasi un paradosso, dopo tutta l'acqua che si è vista scorrere a Genova fra il tardo pomeriggio di sabato e le primissime ore di domenica. Due tubature esplose a poche ore di distanza, una in piazza Acquaverde davanti alla stazione Principe e una in salita degli Angeli sopra Dinegro, hanno ricordato ai genovesi che non serve la pioggia per allagare le strade. Di riflesso si è aperta un'emergenza idrica che ha colpito una zona piuttosto estesa della città durante tutta la giornata seguente.
I tecnici lavorano senza sosta dalle prime ore del mattino per risolvere in fretta il guasto. Ma per farlo bisogna chiudere i rubinetti a monte. Il risultato è che gran parte della zona compresa tra le Mura degli Angeli e il Lagaccio da una parte e le immediate vicinanze di Principe dall'altra sono rimaste senza fornitura idrica, con tutti i disagi del caso. Alcune persone sono andate a rifornirsi d'acqua nei supermercati.
Sono state inviate tre autobotti per far fronte alle prime necessità: in piazza Acquaverde, all'angolo tra via Lagaccio e via Avezzana e in piazza Dinegro vicino alla chiesa. Nei pressi della stazione la normalità doveva tornare nel primo pomeriggio, secondo la stima iniziale di Mediterranea Acque, invece i tempi si sono allungati fino alle 19-20. "Ci vorrà tempo prima che entri in pressione, e all'inizio scorrerà sporca", hanno fatto sapere dal call center.
Intanto ci si interroga sulle cause del fenomeno. Che non è isolato, perché in settimana numerosi episodi simili si erano presentati in varie zone della città: a Molassana, in via Adamoli all'incrocio con via Spalato; a San Quirico, con via Semini chiusa al traffico per un'intera giornata; in via Romairone a Pontedecimo e infine in piazza Giusti. Sempre sabato, in corso Sardegna prima del tunnel ferroviario, un'altra condotta ha fatto saltare il marciapiede. E andando ancora indietro nel tempo, l'acqua ha invaso via Goito in pieno centro e il 10 marzo in via del Lagaccio, vicino alla zona colpita in queste ore.
Iren, in una nota ufficiale, parla di "guasti imprevedibili". A finire sotto accusa potrebbero essere gli sbalzi termici, ma molti sollevano dubbi e avanzano l'ipotesi di condutture troppo usurate. L'assessore comunale al ciclo delle acque, Italo Porcile, contattato da Primocanale assicura: "La priorità è risolvere l'emergenza, ma poi pretendiamo certezze sullo stato dei tubi, sulla manutenzione, a quando risalgono. Vogliamo risposte subito. Quanto accaduto deve essere eccezionale e non ripetersi".
IL FATTO
Due episodi analoghi in rapida successione, probabilmente collegati tra loro, in chiusura di una settimana all'insegna dei problemi idraulici. Quello di Genova è stato un sabato sera a dir poco annacquato: poco prima delle 19 una conduttura salta in piazza Acquaverde, davanti alla stazione Principe, trasformandola in una vera e propria piscina. Verso mezzanotte esplode un altro tubo, stavolta in zona Dinegro, in salita degli Angeli. La strada diventa un fiume, piazza Dinegro come Principe. Nottata difficile e situazione risolta solo in mattinata.
A PRINCIPE | GUARDA IL VIDEO
Intorno alle 18.40 una conduttura sotterranea è esplosa davanti all'incrocio tra salita della Provvidenza e piazza Acquaverde. Una specie di geyser alto un metro e mezzo che ha spaccato l'asfalto lasciando una profonda voragine. La sede stradale si è trasformata in piscina, con l'acqua che ha invaso il piazzale dove sostano autobus e taxi. Sul posto sono intervenute la Polizia Municipale coi Vigili del Fuoco.
Chiuse al traffico via Balbi (riaperta solo alle prime luci dell'alba) e temporaneamente via Doria. Molti detriti di asfalto e pietrisco sono rimasti sulla strada. Disagi al traffico, linee Amt deviate su via Gramsci. Una seconda perdita, presumibilmente originata dalla stessa conduttura, interessa salita della Provvidenza, appena sopra la piazza della stazione.
L'acqua si è diretta prima verso l'interno del fabbricato ferroviario, raggiungendo anche magazzini e negozi, poi ha iniziato a defluire verso salita San Giovanni e la zona della Commenda di Pré. Intorno alle 20 è intervenuto il personale di Mediterranea Acque per chiudere la tubatura principale e riparare il guasto.
Interrotta l'erogazione idrica nella zona, con disagi per gli abitanti. L'acqua sarebbe dovuta tornare nelle case intorno a mezzogiorno, come riferito telefonicamente a Primocanale dagli operatori di Iren, ma nel tardo pomeriggio ancora molti cittadini erano all'asciutto. Per quanto riguarda il traffico, le strade sono tutte transitabili, con un restringimento di carreggiata in corrispondenza del punto di rottura dove stanno ancora lavorando i tecnici.
A DINEGRO | GUARDA IL VIDEO
Poco prima della mezzanotte episodio analogo in fondo a salita degli Angeli, poco sopra via Venezia e piazza Dinegro. Un tubo dell'acqua potabile è esploso e ha trasformato la salita in un fiume in piena. Allagato in pochi minuti lo spiazzo inferiore. Sfollati per precauzione gli abitanti ai primi piani delle case, che si sono riversati tutti nella zona del mercato comunale a osservare la situazione, per poi rientrare ad allarme cessato.
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Intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia municipale, quindi i tecnici di Mediterranea Acque, per risolvere la situazione. L'emergenza è rientrata intorno alle 4 del mattino. Si registrano danni e allagamenti circoscritti ai locali al piano terreno.
Anche in questa zona, l'acqua rimane chiusa per consentire l'intervento di riparazione. L'area interessata è ben più estesa di quella colpita dal guasto e riguarda il quartiere di San Teodoro fino a via Bologna e largo San Francesco da Paola, compresa la zona di Mura degli Angeli. Sono state inviate autobotti per far fronte alle prime necessità.
I lavori sono particolarmente complessi e richiedono molta attenzione, perché accanto al tubo da sostiuire scorrono la condotta del gas e i cavi del telefono. Le strade sono tutte percorribili al traffico, ma in salita degli Angeli, all'altezza del civico 3, è presente un'altra piccola voragine con annesse transenne.
cronaca
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Due tubi saltati in poche ore a Principe e Dinegro, inviate tre autobotti
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