
Ci sono stati anche momenti di tensione nel pomeriggio quando oltre 400 migranti, in corteo, guidati da alcuni no borders, hanno cercato di raggiungere il confine con la Francia. La polizia li ha fermati nei pressi del forte dell'Annunziata. Una delle strade che porta alla frontiera era stata chiusa al traffico. I migranti erano partiti dalla chiesa di Sant'Antonio delle Gianchette, dove sono ospitati da qualche settimana.
Dunque cresce il numero di migranti a Ventimiglia. Tra di loro c'è un ragazzo del Sudan, che ha raccontato a Primocanale il clima che si respira all'interno della Chiesa di Sant'Antonio (video). "Qui ci sono molte persone, saremo circa 700. Nessuno di noi vorrebbe stare qui. Non solo dentro la Chiesa ma proprio in Italia. Il nostro desiderio è andare in Francia o in altri Paesi. Il problema è che quando ci avviciniamo alla frontiera la polizia ci riporta indietro ed è per questo che continuiamo a restare qui al momento".
Dalle parole di questo ragazzo, che dice di essere in Italia ormai da 7 mesi, si intuisce come i migranti si stiano concentrando sempre più a Ventimiglia perché hanno capito che passare la frontiera è praticamente impossibile e preferiscono aspettare dunque l'evolvere degli eventi nella Città di Confine.
Un vero e proprio collo di bottiglia, che scarica questa emergenza sulla zona delle Gianchette, con immense difficoltà per cittadini e commercianti. "Il giro d'affari si è dimezzato", ci racconta un macellaio del quartiere. "A noi ormai viene chiesto solo di pagare. Poi la gente si stufa e veniamo accusati essere razzisti. Ma non è vero, è che così non si va da nessuna parte". Un barista della zona rincara la dose: "Di solito il venerdì era pieno di persone, ieri non c'era nessuno. Ormai ho deciso di vendere l'attività. A fine anno prenderò le chiavi e le regalerò al sindaco. Basta che si paghi lui le tasse".
Il messaggio è chiaro: l'emergenza migranti morde anche il commercio. Un messaggio recapitato anche alla vice presidente regionale Sonia Viale, che quest'oggi ha compiuto un sopralluogo a Ventimiglia. Attraverso i microfoni di Primocanale la vice presidente ha lanciato un messaggio ai cittadini della Città di Confine: "La priorità è la messa in sicurezza dal punto di vista sanitario e, visto il mio ruolo, farò di tutto perché avvenga. È un costo a carico del servizio sanitario regionale, ma è un dovere. Anzi, è quasi un risarcimento ai disagi che questa comunità sta vivendo".
L'assessore Viale ha anche aggiunto che "i cittadini di Ventimiglia non voglio essere presi in giro", in riferimento alle tante ipotesi ventilate nel corso dei mesi per porre rimedio all'emergenza. Quel che è certo è che i cittadini di Ventimiglia attendono una risposta rapida dalle istituzioni, perché - questo è ormai chiaro a tutti - un fenomeno migratorio di questa portata non può essere scaricato interamente su una parrocchia e sul grande spirito di solidarietà dei tanti volontari.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso