porti e logistica

Sul settore pesa la ricerca del comitato Porto Aperto sull’inquinamento
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Dopo la deuncia del Comitato Porto sui problemi di inquinamento legati alla presenza di attività di riparazioni navali, arriva l'ennesimo ultimatum - che suona tanto come un ricatto - della cantieristica.  Un paio di anni fa il settore cantieristica-riparazioni  navali di Genova lanciava alle istituzioni locali un ultimatum, invitandola ad assumere decisioni strategiche. Oggi ci risiamo. Mittente Genova industrie navali, holding composta da Mariotti e San Giorgio del porto, 500 lavoratori e 1200 di indotto, bacini anche a Marsiglia e Piombino.

"Abbiamo capito che la città non ha ancora le idee chiare su ciò che vuole fare
- ha detto Marco Bisagno, presidente di Genova Industrie Navali - Noi ci siamo dati un tempo, la fine di quest'anno, entro il quale o c'è una secca definizione di quelle che sono le opere da fare (ma che sia reale, con dei tempi certi) oppure faremo un cambio di quella che è la destinazione dei nostri lavori". In particolare si fa riferimento al fatto che a Genova ci sia un "gap infrastrutturale" e che "le infrastrutture della città di Genova non sono adeguate alle esigenze di mercato attuali".

Chissà se il presidente del porto che non c’è e il Comune che presto sarà in campagna elettorale, batteranno un colpo. Per ora di certo ci sono: da un lato questo ultimatum e dall’altro i risultati della ricerca commissionata dal Comitato Porto Aperto che parla di inquinamento dovuto alla presenza di attività di riparazioni navali. Le due anime opposte che Genova raramente riesce a mettere d’accordo.

Il commissario dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Pettorino, risponde all'ultimatum di Genova Industrie Navali: "Capisco l'apprensione degli imprenditori, ma è opportuno chiarire che sulla privatizzazione di Ente Bacini la struttura dell'Autorità portuale sta lavorando agli ultimi dettagli tecnici e per questo conto di portare la gara in comitato portuale prima della pausa estiva".

Stando alle indiscrezioni, il bando di gara che permetterà la privatizzazione dei bacini di carenaggio dello scalo, dovrebbe essere proposto all'approvazione nella seduta del 28 luglio. "Quanto al Blue Print di Renzo Piano, tutti sanno che l'Autorità portuale - aggiunge Pettorino - è da sempre soggetto promotore, in prima linea, per la realizzazione".