
Il sindaco ha parlato anche del 'piano Alfano', a due mesi dalla visita del ministro dell'Interno nella città di confine. "Ci rendiamo tutti conto che questo piano non ha prodotto gli effetti annunciati. Noi abbiamo flussi in arrivo che sono più o meno continui. C'è una situazione difficile, che non è più in centro città ma in altri quartieri che sono appena fuori. Un piano di questo tipo - ha riconosciuto il primo cittadino - comporta tutta una serie di dispositivi e un utilizzo delle forze di polizia davvero ingente. Ma bisogna rendersi conto che non è possibile che si accalchino centinaia di persone in un punto della città senza le dovute cautele".
Ioculano ha poi affrontato il tema del centro d'accoglienza che in queste viene allestito all'interno del Parco Roja. "È sicuramente uno scenario migliore di quello che c'è al momento. L'idea del centro è nata per dare una risposta ai problemi contingenti. È chiaro che se i migranti non arrivano si fa anche a meno del centro , ma nel momento in cui sono presenti in città bisogna trovare una soluzione che sia dignitosa per loro e che non sia troppo impattante per la cittadinanza".
Il sindaco si è soffermato sull'ipotesi che il centro venga ampliato in seguito in base alle esigenze. "La nostra ipotesi era su un numero più ridotto, ma nel momento in cui la presenza è così importante -si parla di 800,900, 1000 persone - un centro da 120 non darebbe respiro a quella che è la contingenza attuale. Comunque vada, rendiamoci conto che una sola città non si può far carico di tutte queste presenze. Se domani arrivano altre mille persone, non è che possiamo fare un centro da duemila posti".
Ma per quanto tempo resterà aperto questo centro? "Concordo con il signor prefetto. Noi non possiamo definirlo questo tempo. Teniamo conto però che quell'area è importantissima per la città di Ventimiglia. È una zona - ha ricordato il primo cittadino - che può avere uno sviluppo sia commerciale sia industriale, che potrebbe essere importante ad esempio sul fronte dell'occupazione. Ho convocato per il 12 luglio la Commissione di controllo per il Parco Roja, per verificare con ferrovie, Demanio e Regione quali saranno i tempi per metterlo finalmente a valorizzazione. È chiaro dunque che, per quanto riguarda il centro d'accoglienza, stiamo parlando di una durata non breve, ma non stiamo parlando di chissà quanti anni. Magari si arriverà anche alla prossima estate, perché temo che la situazione non sarà molto diversa da quella attuale, ma non resterà certo aperto per il prossimo quinquennio. Deve essere una cosa giusta per un tempo congruo".
Ioculano ha parlato poi delle voce che vorrebbero un rapporto poco disteso tra lui e il prefetto e dell'apporto che le altre istituzioni stanno dando nel risolvere questa vicenda. "C'è un rapporto che, a seconda delle volte, è più o meno disteso. Di questo non mi meraviglio, forse capita che sia descritto più teso di quello che è. Altre istituzioni che si siano dimostrato particolarmente sensibili, oltre alla Chiesa, non mi pare che ce ne siano. Ci sono tanti cittadini e tanti volontari. Per il resto parliamo solo con la Prefettura".
IL COMMENTO
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