Un centro di accoglienza per una trentina di migranti in un appartamento affacciato sulla strada dello shopping genovese. Notizia che ha innescato le polemiche, con residenti e commercianti divisi tra chi è per l'accoglienza a tutti i costi ("Da qualche parte bisogna metterli") e chi teme un aumento del degrado proprio in quella che le stesse istituzioni avevano individuato come via commerciale da tutelare. Dibattito in un botta e risposta fra il sindaco della città Marco Doria e Giovanni Toti, governatore della regione.
L'appartamento, di proprietà del demanio, è nel palazzo a ridosso del Mercato Orientale. Lo ha individuato la Prefettura sulla base di un programma per per sistemare circa 300 migranti fra Genova e i comuni della città metropolitana. I lavori di ristrutturazione sono già in corso.
Le avvisaglie delle polemiche che hanno investito il mondo della politica e del commercio si erano già avute nei giorni scorsi, quando Toti aveva definito l'idea "sciagurata" e il suo assessore allo sviluppo economico, il leghista Edoardo Rixi, aveva scritto su Facebook: "Spero che non sia vero". Le associazioni di commercianti della zona, poi, avevano lamentato di non essere state consultate ed avevano espresso il timore che l'iniziativa avrebbe portato un danno economico e di immagine all'intera città.
Rixi ha pure rincarato la dose, evocando "manifestazioni politiche forti, accanto e a difesa dei commercianti e dei residenti, per impedire che questa assurda operazione si concretizzi", nel caso in cui non si riuscisse a bloccare l'iniziativa per via amministrativa. Doria, a sua volta, ha preso posizione invocando la necessità di equilibrio e di impegno da parte di tutte le istituzioni e rivelando che l'appartamento sarebbe destinato a famiglie con minori.
Ma Toti, che proprio sabato ha detto di voler aprire un tavolo con Veneto e Lombardia sui temi caldi, in primis l'immigrazione, ha replicato al primo cittadino genovese, esprimendo la sua delusione. "Speravo che il Comune di Genova facesse fronte comune con noi per chiedere al Governo un passo indietro rispetto alla sciagurata scelta di ospitare in via Venti Settembre nuovi immigrati", ha detto il governatore ligure, in una disputa politica che divide anche gli schieramenti al loro interno, sullo sfondo delle comunali che si terranno in città il prossimo anno.
Simone Regazzoni, portavoce della candidata del Pd Raffaella Paita durante la sua corsa per le regionali nel 2014 e ora autocandidato a sindaco della città, si è schierato apertamente contro il centro. "È questione di buonsenso", ha detto. Le tensioni sui migranti comunque, non si limitano alla sola genova e Liguria.
Mentre proseguono gli interventi di soccorso - sono 550 le persone tratte in salvo oggi nel Canale di Sicilia a bordo di 4 gommoni e 2 piccole imbarcazioni, dove è stato recuperato anche un cadavere - la situazione resta incandescente a Como, dove centinaia di migranti bivaccano presso la stazione nel vano tentativo di superare il confine. Nel pomeriggio ci sono stati momenti di tensione allo scalo di San Giovanni, quando alcune decine di immigrati hanno tentato di salire su un treno intercity diretto in Svizzera. I migranti erano senza biglietto e l'accesso al treno è stato bloccato dalla polizia in assetto antisommossa.
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Migranti in via Venti, scontro tra Regione e Comune. E nel Pd si aprono nuove spaccature
Il governatore: "Speravo nel fronte comune". Regazzoni contro il sindaco
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