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Sempre più forte l'ipotesi di voto anticipato nel 2017
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Una maggioranza deteriorata, che nel corso degli ultimi mesi ha perso pezzi importanti per strada e che sembra ormai sul viale del tramonto. Questo lo scenario politico imperiese, con il sindaco Carlo Capacci che deve giornalmente fare i conti con una coalizione sempre più disaggregata.

Il primo cittadino ha dovuto dapprima incassare l'implosione di Imperia Cambia, la formazione politica che lui stesso aveva messo in piedi e che si è man mano disunita, con alcuni componenti che hanno preso le distanze dall'azione di Capacci. C'è poi Azione Civica, l'ex Laboratorio per Imperia di Paolo Strescino, che da settimane ha contatti costanti con il centrodestra e che, stando proprio a quanto dichiarato dall'ex primo cittadino, ritiene ormai conclusa l'attuale esperienza amministrativa.

E infine c'è il Pd. Il feeling tra i democratici e Capacci non è mai stato eccezionale, ma nelle ultime settimane lo scontro si è fatto più acceso. A incrinare il rapporto la richiesta di un passo indietro avanzata dal sindaco nei confronti dei due assessori del Pd Giuseppe Zagarella e Giuseppe De Bonis e la risposta negativa e piccata dei vertici dem.

In questo scenario, l'ipotesi di voto anticipato nel 2017 resta prepotentemente in campo. La sensazione comunque è che la fine dell'esperienza amministrativa di Carlo Capacci non sia dietro l'angolo. Il sindaco infatti non ha alcuna intenzione di dimettersi e attende, semmai, che siano i suoi a destituirlo. Tuttavia, centrodestra e centrosinistra sono ancora un cantiere aperto e stanno cercando la quadra sul come presentarsi davanti agli elettori. Questo - unito alla volontà comune delle forze politiche di non 'consegnare' Imperia a un periodo troppo lungo di commissariamento - farà sì che Capacci vada avanti ancora per qualche mese. Anche se, date le circostanze, la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro.