cronaca

L'assessore al lavoro della Regione risponde all'europarlamentare
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“Invece di venirci a dare lezioncine a sproposito, che denotano scarsa conoscenza dell’argomento e del quadro normativo, l’onorevole Benifei farebbe meglio a unirsi al pressing della Regione Liguria sul governo per fare in modo che, come promesso a suo tempo, si impegni per il rafforzamento delle funzioni dei Centri per l’impiego”.

Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Gianni Berrino, rispondendo alle dichiarazioni dell’europarlamentare Benifei in merito ai lavoratori 29 precari - 22 cococo e 7 a tempo determinato - dei Centri per l’impiego delle ex Province di Imperia e della Spezia per i quali la Regione Liguria, nell’ultimo incontro di venerdì scorso con gli enti locali e le parti sindacali, ha previsto un contratto a termine di sei mesi, con scadenza il 31 marzo 2017.

“È l’unica soluzione possibile, tenendo conto dell’attuale quadro normativo e delle prescrizioni della Corte di Conti” puntualizza l’assessore Berrino. “Anche l’interruzione di 15 giorni dei contratti di lavoro si è resa necessaria nel passaggio dei lavoratori da provincia a Regione - ricorda l’assessore al Lavoro – e, proprio per evitare eventuali disservizi ai cittadini che si recheranno nei Centri per l’impiego, abbiamo anche disposto un distaccamento di personale Arsel. Inoltre, per il 2017, non possiamo prescindere dalle decisioni che prenderà il governo.

"Ricordiamo anche che il governo ci ha riconosciuto una copertura per soli 155 lavoratori su 205 a tempo indeterminato
, a fronte di circa 400 lavoratori effettivi, compresi i precari e l’indotto, di cui ci siamo fatti carico per garantire continuità ai servizi sul territorio. Come Regione Liguria – aggiunge - siamo da tempo e continueremo a essere in prima linea per difendere non solo i livelli occupazionali, ma anche e soprattutto i servizi dei Centri per l’impiego la cui importanza ci è ben presente. Invitiamo pertanto l’onorevole Benifei – conclude - a fare fronte comune in modo costruttivo ed evitare inutili quanto infondate polemiche”.