
Secondo Fabrizio Segalerba, presidente ligure del Fiaip (la federazione degli agenti immobiliari) la colpa è delle periferie degradate. "Le case vuote sono prevalentemente in collina, dove mancano i servizi più semplici, dove solo tornare a casa e parcheggiare un'auto è un dramma. Questi appartamenti difficilmente finiscono sul mercato. Sono soprattutto i quartieri edificati durante il boom economico. E ci sono anche parecchie zone pedonali".
Insomma, sarebbero i disservizi delle aree decentrate a dissuadere gli inquilini. "Certo, tanti proprietari preferiscono subire il costo di un appartamento vuoto per paura di non incassare la quota", ammette Segalerba. In realtà l'opinione più diffusa è che, in tempi di crisi, i canoni richiesti siano fuori portata per molti. Tanto che, nel 2015, erano circa 4 mila le persone che si sono presentate negli uffici degli enti locali per chiedere una casa.
Per quanto riguarda le riviere, in particolare il Ponente, il dato non è in realtà così allarmante. "Sappiamo che sulla costa ci sono centri che passano da 10 mila a 40 mila abitanti in pochi mesi. C'è un surplus di case che vengono utilizzate nel periodo estivo di vacanza". Anche se influisce comunque un fattore culturale: "I proprietari preferiscono non darle in locazione. Considerano comunque buono l'investimento". Ecco a voi Genova, la città che non ha posto per nessuno, anche se è sempre più vuota.
IL COMMENTO
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