cronaca

Beron: "Ho avuto solo un ruolo marginale"
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La rapina organizzata il giorno prima dell'omicidio di Davide Di Maria dalla stessa vittima e due amici ai danni di due giovani era una sorta di "cavallo di ritorno" nei confronti di Guido Morso, l'ultrà del Genoa accusato dell'omicidio. E' quanto ha raccontato oggi Christian Beron, il colombiano amico della vittima, davanti al gip Ferdinando Baldini durante l'interrogatorio di garanzia.

Beron, difeso dall'avvocato Salvatore Calandra, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Genova due giorni fa per quella rapina. "Marco N'Diaye (il senegalese arrestato per il possesso di arma clandestina) voleva indietro una moto che si era preso il fratello minore di Guido Morso. Aveva saputo che i due rapinati avevano un debito di 5 mila euro con i Morso e voleva avere un'arma di ricatto. Voleva dire ai Morso che lui aveva i soldi che gli dovevano ma che li avrebbe dati solo se gli avessero restituito la moto. Hanno organizzato tutto loro due, io ho solo avuto un ruolo marginale. Sono anche arrivato in un secondo momento nel garage".

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile di Genova, la vittima e i suoi amici (N'Dyae e Cristian Beron) avrebbero avuto un debito di droga con Guido Morso. I tre avrebbero organizzato un incontro trappola che però sarebbe degenerato in una violenta rissa e nell'omicidio. Il giovane Morso si era costituito il giorno dopo l'assassinio mentre il padre Vincenzo, ritenuto esponente delle cosche siciliane a Genova, era riuscito a nascondersi per due settimane.