cronaca

Parchi di Nervi ko, saranno chiusi per settimane. Ferrovie verso il ripristino
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È lunga e difficile la conta dei danni provocati dall'urgano che ha colpito Genova e la Riviera di Levante. Da Quinto a Lavagna, includendo il primo entroterra, la Liguria è una sequenza di alberi sradicati, edifici scoperchiati, pali divelti, arredi urbani distrutti, attività economiche in ginocchio. Il presidente Giovanni Toti ha assicurato che la Regione è pronta a chiedere al Governo lo stato di calamità naturale. Da lunedì si inizierà a tracciare una stima ufficiale. "Andremo per graduatorie", ha già annunciato Toti. 

LA FERROVIA -
Da sabato è ripresa la circolazione su un solo binario tra Genova e Recco, mentre da domenica pomeriggio la linea è del tutto ripristinata. I danni, ancora non quantificati, sono ingenti: la tromba d'aria ha abbattuto alberi e tralicci mettendo ko la linea. I tecnici di Rfi hanno lavorato senza sosta per il ripristino completo. Rimarrà ancora interrotto il terzo binario di Nervi per i lavori di ripristino, mentre i treni regionali subiranno variazioni lunedì. Per informazioni è attivo il numero verde 800 098781.

I VIGILI DEL FUOCO - Continuano gli interventi dei vigili del fuoco su Genova e il Levante dopo la devastante tempesta di venerdì. Il lavoro è proseguito durante tutta la giornata di sabato e anche durante la notte, e dalla centrale assicurano che non sarà una domenica di riposo. Sono ancora decine gli alberi pericolanti su strade e proprietà private. I pompieri devono intervenire per tagliarli, rimuoverli e mettere in sicurezza le aree colpite. Numerose anche le richieste d'aiuto per coprire provvisoriamente tetti rimasti scoperchiate. Solo nella giornata di sabato gli interventi sono stati una sessantina. Le zone più operose sono Sant'Ilario, Recco, Davagna e Uscio.

I pompieri hanno ancora una coda di 300 interventi da smaltire soprattutto per alberi e tegole pericolanti, a Nervi ma anche nell'entroterra. "I danni sono stati tanti - fanno sapere le rappresentanze sindacali di categoria - ma mancano anche gli uomini per potere smaltire tutti gli interventi. Da anni chiediamo più risorse ma siamo rimasti inascoltati. Non è possibile affrontare una mole tale di lavoro con così scarse risorse".

A NERVI - Situazione molto difficile a Nervi. Oltre alle case scoperchiate in zona Sant'Ilario, si registrano gravi danni ai parchi. Il presidente del Municipio Levante Farinelli ha spiegato a Primocanale che "almeno sessanta alberi sono caduti, il patrimonio è da ricostituire". I cancelli resteranno chiusi per intere settimane. Problemi anche nel porticciolo, mentre è stato parzialmente scoperchiato il Castello. 

A ZOAGLI -
"I danni sono più rilevanti di quello che pensavamo", dice a Primocanale il sindaco Franco Rocca. "I privati sono in ginocchio. C'è preoccupazione per i ristoranti, perché sono un'attività pramaria che riveste importanza sociale anche se non sono pubblici". Tra Zoagli e Chiavari è chiusa la passeggiata a mare per la caduta di un grosso pino. Anche in questo caso sarà un privato cittadino a intervenire. 

A PORTOFINO - 
Le risorse sono poche, 80 km di sentieri sono tanti. E così il Parco di Portofino, finché non saranno eliminati tutti i pericoli, chiede agli escursionisti di limitare la frequentazione dei sentieri se non strettamente necessario. È l'appello di Alberto Girani, direttore dell'Ente Parco di Portofino: "Stiamo a fatica monitorando la situazione: numerosi alberi abbattuti, cavi della corrente elettrica in bando, viabilità interrotta. Invitiamo i frequentatori del Parco a non recarvisi o, solo se indispensabile, con le opportune cautele, in attesa delle verifiche e della messa in sicurezza da parte della Protezione Civile, del Parco e dagli altri organi competenti". Molti volontari si stanno adoperando a cominciare dai bikers dell' Asd Portofino Bike, che accompagnano gli escursionisti in bicicletta. E c'è chi non ha voluto piegarsi al maltempo come i gestori del Mulino del Gassetta, punto ristoro del Parco. "Oggi, anche solo a livello simbolico, per reagire e rincuorarsi un po', sarà aperto".

IL VERTICE - Il presidente della Regione Giovanni Toti e l'assessore Giampedrone hanno incontrato i sindaci del Golfo Paradiso e del Tigullio e relativo entroterra all'indomani dell'ondata di maltempo in Comune a Recco, una delle zone più colpite. "Chiudiamo la fase emergenziale e poi facciamo il punto dei danni", ha detto il governatore ligure, indicando che già da subito partirà la ricerca di risorse da destinare ai danni pubblici.

"Insieme alla Protezione civile nazionale - ha spiegato il governatore della Liguria - valuteremo nelle prossime ore se sia possibile attivare lo stato di emergenza regionale per far fronte ai danni subiti dalle strutture pubbliche. I nostri tecnici sono pronti a mobilitarsi già da lunedì per la stima dei danni. Per quanto riguarda la Legge di stabilità, giovedì prossimo ho intenzione di portare all'esame della Conferenza delle Regioni un emendamento per consentire ai Comuni che abbiano subito danni durante un'allerta meteo di intervenire, utilizzando una parte dei fondi oggi bloccati dal patto di stabilità. A livello regionale, poi, in fase di assestamento di bilancio valuteremo un ulteriore aumento dei fondi destinati alla difesa del suolo e, eventualmente, lo stanziamento di risorse aggiuntive sui fondi Pico da destinare ai Comuni, in base ad una graduatoria, per il ripristino dei danni provocati dal maltempo di ieri".

I SINDACI -
Sono ancora in tenuta da lavoro i sindaci del Golfo Paradiso e Tigullio che partecipano alla riunione nel municipio di Recco insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per fare il punto della situazione il giorno dopo il maltempo che ha colpito la Liguria. La zona maggiormente colpita è la Valle del Tempo, striscia di terra che dal monte scende a valle attraversando Uscio, Avegno per arrivare a Recco. Gli amministratori fanno il punto dei danni subiti dalle strutture pubbliche.

"Il tetto della scuola non c'è più e anche la casa comunale è danneggiata - racconta Franco Canavello, sindaco di Avegno - abbiamo molte persone sfollate e non sappiamo ancora dove sistemarle perché l'edificio destinato ad accogliere le persone in criticità come queste è proprio la scuola e neppure l'albergo con cui abbiamo una convenzione è utilizzabile perché senza corrente elettrica".

Un pò più su c'è Uscio dove "il tetto dell'asilo è volato via e le vetrate della palestra sono andate in frantumi. 250 persone sono ancora senza luce e telefono" spiega il sindaco Giuseppe Garbarino. A Recco i danni hanno riguardato in particolare gli impianti sportivi e gli arredi: "una famiglia è ancora fuori casa e alcune zone sono ancora senza luce e telefono" precisa il primo cittadino Dario Capurro. A Sori, dove il comune fa sapere di essere quello con maggior problemi con la corrente elettrica, oggi pomeriggio un drone sorvolerà il territorio per una ricognizione dei danni subiti alle coperture delle abitazioni.

Tra gli amministratori presenti anche sindaco e vicesindaco di Portofino: "La caduta del pino dal tetto del Castello Brown è il danno maggiore perché è un danno morale - spiega Matteo Viacava - ma il vento ha anche strappato alcuni ormeggi della marina e danneggiato pesantemente la chiesa di San Giorgio".