Spostare le riparazioni navali? Non se ne parla. Sindacati e lavoratori hanno ribadito il loro no con un corteo partito da piazza Cavour e giunto davanti al Consiglio regionale. Qui una delegazione è entrata in aula per parlare con Toti e la sua giunta e chiedere un intervento in risposta alle pressioni di Movimento Cinque Stelle e Comitato Porto Aperto per trasferire altrove l'attività, considerata nociva per la salute dei residenti.
"Chiariamo l'equivoco - puntualizza Alice Salvatore (M5s), contestata dai lavoratori in Consiglio - noi siamo sempre dalla parte dei lavoratori, ma dobbiamo uscire dal ricatto occupazionale. Nella città abitano anche i lavoratori, che così rischiano la salute. Noi chiediamo solo che la Giunta affronti il problema e trovi una soluzione, come ad esempio hanno fatto alcuni paesi nordici che hanno delocalizzato l'attività all'interno di capannoni fuori dai centri abitati".
Alla fine è stata votata una risoluzione per punti che ha visto il voto favorevole di tutti i consiglieri, compresi i pentastellati a evitare "qualunque ipotesi di trasferimento delle riparazioni navali" ma il voto contrario del M5s su due punti: quello relativo all'attuazione del Blue print e all'ampliamento del quarto bacino di carenaggio e quello relativo al ribaltamento a mare di Fincantieri.
A dissociarsi dal gruppo il consigliere Francesco Battistini che ha votato sì a tutti e sei i punti della risoluzione. Dopo le contestazioni alla collega Alice Salvatore, Battistini aveva preso la parola, spiegando di parlare a titolo personale. "Mi tolgo la giacca perché parlo da metalmeccanico - ha detto alla platea di lavoratori che ha replicato con frasi ironiche - Io sono della Spezia e non conosco bene la situazione delle riparazioni navali genovesi, ma evidentemente abbiamo sbagliato interrogazione, perché non esiste salute senza lavoro. Sono qui per chiedere scusa a tutti voi, uno per uno".
Oltre al no a qualunque ipotesi di trasferimento, gli altri punti riguardano l'impegno a attivarsi per garantire la continuità produttiva e lo sviluppo delle riparazioni navali, a mettere in atto tutte le iniziative volte a realizzare i necessari interventi infrastrutturali nel rispetto della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini e a garantire la centralità delle riparazioni navali nel tessuto produttivo genovese. Su questi punti tutti i consiglieri presenti (29 su 31) hanno votato all'unanimità.
"Le riparazioni navali restano dove sono", è stata la risposta del presidente Giovanni Toti al termine dell'incontro. "La mia giunta non ha mai seguito l'ambientalismo peloso e populista. Con i tanti problemi occupazionali che abbiamo in Liguria, non vorrei affrontarne altri su Genova. Renzo Piano mi ha ribadito l'importanza di salvaguardare un pezzo di storia di Genova nel Blue Print, non è mai esistita una discussione sullo spostamento delle riparazioni".
Il Comitato Porto Aperto, formato da residenti di Carignano e del centro storico, ritiene l'attività pericolosa per la salute dei cittadini. A dirlo sarebbero i dati sulle concentrazioni di composti del cromo, del nichel, del rame, del piombo, del cadmio e dello zinco, ben superiori ai limiti di legge. "Genova è un'anomalia mondiale", secondo il comitato, che ha proposto di delocalizzare le riparazioni lontano dal centro abitato e depositato in Prefettura una richiesta formale al Ministero dell'Ambiente.
"E' un'idea irresponsabile - dice il segretario Fiom Bruno Manganaro - perché dietro l'idea dell'ambiente, che viene utilizzato come un cavallo di troia, qualcuno pensa di chiudere attività produttive. Noi all'ambiente ci teniamo, come abbiamo sempre dimostrato con Ilva. Non può essere che qualche migliaio di famiglie perda il reddito in questo modo. Chiediamo a Regione e istituzioni una posizione esplicita a difesa del futuro di questo settore", dice la Fiom.
"La situazione economica di questo settore è in ripresa, lo dimostra anche il forte ordine di navi da crociera e non, anche Fincantieri è interessata alla privatizzazione del progetto delle Riparazioni Navali. Tutto ciò dovrebbe indurre le istituzioni a preservare il mercato creando le condizioni di gestione economica del settore, per questo necessitano opere infrastrutturali permettendo al Porto di Genova di mantenere la sua leadership", aggiunge Antonio Apa (Uilm).
"Il problema che abbiamo ovunque in Liguria è di creare posti di lavoro, non di chiudere gli ultimi posti che ci sono, le riparazioni navali vanno rinnovate, non delocalizzate", ha detto l'assessore Edoardo Rixi durante la sospensione dei lavori dell'assemblea regionale. "Continuiamo a sollecitare il Governo a sbloccare gli investimenti per rilanciare il porto di Genova, per noi è frustrante il fatto di non poter intervenire direttamente. vogliamo dare certezze alle aziende, in primis con gli investimenti necessari a riammodernare le riparazioni navali e con il ribaltamento Fincantieri a Sestri Ponente".
Il corteo è partito alle 8.30 dalla zona di piazza Cavour, con radunamento al varco delle Grazie. La manifestazione è poi proseguita per la Circonvallazione a Mare e si addentra lungo le vie di Carignano per poi giungere alla sede del Consiglio Regionale in via Fieschi intorno alle 10.30. Qualche rallentamento al traffico in centro.
cronaca
Riparazioni navali, protesta dei lavoratori. Scontro in consiglio, poi il voto unanime
Tutti uniti contro il trasferimento
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