Visita a Genova per il ministro della salute Beatrice Lorenzin che in giornata incontra il presidente della regione Giovanni Toti. Un'occasione anche per incontrare i vertici dell'ospedale Gaslini. "C'è stata la massima attenzione da parte del governo, io personalmente lo scorso anno ho dato uno stanziamento da parte del Ministero proprio per riconoscere il valore del Gaslini", ha detto il ministro dopo aver incontrato
La Lorenzin ha evidenziato l'importanza che la Liguria riveste in ambito sanitario: "Questa regione ha degli Irccs estremamente importanti che uniti anche al San Martino sono diventati una rete di riferimento internazionale per le malattie rare". Il ministro pensa agli anziani come risorsa: "La Liguria dovrebbe puntare 'sull'ageing', avendo una popolazione anziana molto consistente, come le Marche, il sistema sanitario dovrebbe concentrarsi sull'invecchiamento attivo e sano, potrebbe diventare anche un elemento di studio, un modello, a livello nazionale".
Secondo il misistro questo sarebbe un momento estremamente positivo per la sanità: "Non soltanto abbiamo una legge di bilancio che porta 2 miliardi in più al sistema sanitario nazionale, ma stiamo lavorando anche su nuovi livelli essenziali di assistenza tra cui il riconoscimento di altre 118 malattie rare. Il nostro obiettivo è riuscire a garantire i servizi anche a questi pazienti che ne hanno sicuramente diritto e in questo la Liguria è assolutamente all'avanguardia".
Tra i problemi però spiccano le liste d'attesa e la recente inchiesta sulla Asl 1 Imperiese: "Le liste d'attesa sono un tema totalmente regionale e di organizzazione ma per il Governo e per me sono un punto che va assolutamente sbloccato. Non a caso ho portato questa questione in Conferenza Stato-Regioni, ed è un tema che riguarda anche i direttori generali che devono smaltire le liste. Abbiamo messo nella norma di selezione dei nuovi direttori generali il tema delle liste d'attesa: se risolve il problema il direttore va bene, altrimenti decade", ha detto il ministro.
Tra le emergenze, quella del precariato. Al Gaslini Lorenzin ha incontrato anche una delegazione di lavoratori in presidio con uno striscione che recitava "una mentalità vecchia uccide il futuro dei giovani" oltre a foglietti appuntati sui camici con scritto gli anni di precariato. "In questa legge di bilancio io ho fortemente voluto che una parte dell'aumento del fondo fosse vincolato a un fondo strutturale per la stabilizzazione e lo sblocco del turn over - ha spiegato - e prevediamo che questa misura possa interessare più di 7000 precari tra infermieri e medici. Questi elementi sono aggiuntivi rispetto a quelli già effettuati rispetto allo scorso anno; dove abbiamo ricevuto il fabbisogno delle Regioni, abbiamo dato il via libera ad assunzioni a tempo indeterminato. Però - ha aggiunto il ministro - bisogna fare i concorsi e assumere".
Spazio anche al referendum: "Bisogna votare sì, ne sono fortemente convinta, per la prima parte della Costituzione, dove finalmente togliamo il bicameralismo perfetto che era stato costruito in una Repubblica dove erano forti partiti e deboli le istituzioni mentre ora dobbiamo rendere forte le istituzioni. E bisogna votare sì per la seconda parte che toglie la materia concorrente alle Regioni e mette mano al titolo V. Per che sono ministro della Salute, forse la più importante".
"Se cambia il titolo quinto - spiega Lorenzin - non ci saranno più differenze da regione a regione perché i piani diagnostici e terapeutici sono normativa generale di competenza dello Stato e le regioni dovranno applicare le disposizioni che il ministero farà con le società scientifiche, in modo concordato, dando un accesso all'articolo 32 della Costituzione uguale in tutto il paese".
Secondo il ministro, infatti, "ci sono regioni in Italia dove c'è gente che chiede la raccomandazione per fare la chemioterapia: questo non è articolo 32, non c'entra niente con il regionalismo sanitario, non era questa neanche l'intenzione di chi ha scritto il titolo quinto 17 anni fa. E con la clausola di supremazia, quando c'è in ballo l'interesse nazionale, si potrà intervenire anche in deroga".
Infine una battuta: "Ho cercato di convincere in tutti i modi Toti a votare sì al referendum costituzionale, chissà, non si può mai sapere cosa voterà, lo sapremo solo nel segreto dell'urna..."
cronaca
Lorenzin: "Governo attento al Gaslini. Liste d'attesa? Problema dei direttori"
Il ministro: "Sì al referendum per abbattere le differenze tra regioni"
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