cronaca

Il primo cittadino Massimo Niero chiede tecnici e contributi finanziari
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 Il piccolo comune di Cisano sul Neva è uno dei più devastati dall'alluvione che giovedì scorso ha colpito il Ponente ligure. Tante le strutture distrutte dalla furia del torrente Neva che, in seguito alle copiose precipitazioni di quei giorni, si è riempito a tal punto da esondare e invadere le strade e le case degli abitanti del comune dell'albenganese. 

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Il sindaco del paese Massimo Niero denuncia la grave situazione in cui si trova il suo comune, tanti i danni provacati dall'alluvione, intere attività commerciali distrutte e la stessa viabilità è fortemente compromessa. Ma il primo cittadino tende soprattutto a sottolineare le difficoltà che una piccola realtà come Cisano sul Neva affronta nel ripartire da un disastro del genere: “Siamo un piccolo paese, abbiamo chiesto alla Provincia dei tecnici a tempo per fare la conta dei danni e soprattutto per aiutarci a compilare le schede”. Niero rimarca anche la necessità che il paese non venga abbandonato dalle istituzioni: “Non siamo dei mendicanti, abbiamo bisogno di contributi finanziari per poter far ripartire le nostra arttività”. 

IL PARADOSSO DEI PANINI -
Giganteschi paradossi che sbucano da un mare di fango e allora ti verrebbe voglia di dire basta, alzare le mani e urlare forte: “Ora mi arrendo”. Cisano sul Neva, dove l’alluvione ha devastato un territorio e oggi la priorità è sognare nuovamente la normalità. Poi c’è la burocrazia, quella si che è la normalità ma una storia così faresti fatica pure ad inventarla. E  così capita che il sindaco della comunità albenganese deleghi un suo funzionario per andare a saldare quei 140 euro al bar che aveva dato panini e acqua ai volontari che hanno lavorato durante l’alluvione.  Invece scopri che una semplice operazione diventa un l’ultima  puntata di missione impossibile. Quella dove voli da un palazzo all’altro a mani nude