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Possibile ok già mercoledì. Ma la Lega: "Non ci sono le basi"
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Tempi strettissimi per l'ok della manovra in Senato. Il governo chiederà la fiducia sulla legge di bilancio e punta ad arrivare al voto in Aula entro mercoledì sera. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 12 e la prima chiama è prevista per le 14.30. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha accettato di 'congelare' le proprie dimissioni in attesa dell'ok alla manovra convinto anche dai tempi strettissimi di approvazione che saranno, dunque, tali.

'E' inconcepibile indire elezioni prima che le leggi elettorali di Camera e Senato vengano rese tra loro omogenee'. Questa la posizione del Colle. 'Il risultato del referendum ha confermato un Parlamento con due Camere, regolate da due leggi elettorali profondamente differenti, l'una del tutto proporzionale, l'altra fortemente maggioritaria con forti rischi di effetti incompatibili rispetto all'esigenza di governabilità', scrive l'Huffington Post.

Già in mattinata il Pd aveva fatto sapere di voler accelerare. Sulla legge di bilancio - aveva detto il capogruppo Pd in commissione Bilancio Giulio Santini - "chiederemo di fare il più presto possibile" ed è quindi "presumibile" che vada in Aula domani sera.

Ma la Lega va all'attacco: "Non ci sono le basi - scrivono in una nota i capigruppo a Camera a Senato Massimiliano Fedriga e Marco Centinaio - per l'approvazione rapida della legge di bilancio al Senato a meno che il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica. Non vogliamo prolungare l'agonia per ripagare gli endorsement ricevuti da Renzi in campagna elettorale".

"Prima si vota meglio è. Noi la pensiamo così, il PD che ne pensa? La voce del suo segretario conta ancora qualcosa? Basta chiacchiere e battute. Siate chiari davanti agli italiani. Aspettiamo una risposta dopo la vostra direzione di domani". Così Beppe Grillo dal suo blog.

"Si apre ora una fase politica nuova, nella quale la parola deve tornare agli italiani. Perché questo avvenga occorre una legge elettorale che garantisca la governabilità e una reale corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza popolare. Siamo certi che il Presidente della Repubblica sarà garante di questa complessa fase, con la sua saggezza e il suo scrupolo istituzionale". È quanto si legge in una nota di Forza Italia al termine del vertice ad Arcore con Berlusconi.

 "Mi auguro che si possa andare a votare nel più breve tempo possibile".
A ribadirlo è Giovanni Toti, governatore della Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, a margine della cerimonia d'insediamento di Paolo Emilio Signorini, nuovo presidente del sistema portuale di Genova-Savona.

"Oggi ci siamo riuniti come Forza Italia e in un documento abbiamo ribadito che dopo questa fase la parola deve passare al popolo, quindi è evidente che siamo favorevoli a nuove elezioni. D'altra parte che questa legislatura costituente si sia in qualche modo chiusa con il referendum è nei fatti. Poi spetta al presidente Mattarella valutare se votare con una legge elettorale che vale solo per la Camera ed è sub iudice di una pronuncia della Consulta", ha detto Toti.

"Sta al presidente Mattarella e al presidente Renzi, che ha annunciato le dimissioni, lasciare le cose in ordine, pulire il bagno e lasciare il frigorifero in buono stato prima di abbandonare palazzo Chigi e consegnare le sue dimissioni formali, cosa che immagino avverrà al termine dell'iter della legge di Bilancio". 

La manovra? "Passerà, ne sono passate tante di leggi in questi mille giorni e penso che passerà anche questa. Forza Italia farà opposizione come ha fatto in questi mille giorni, coerentemente, costantemente e tenacemente, ma credo che il governo abbia i numeri per farla passare, altrimenti sarebbe una notizia".