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Sotto accusa per le parole espresse nell'incontro coi sindaci per il si al referendum
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La procura di Napoli ha iscritto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di istigazione al voto di scambio in relazione alle dichiarazioni espresse fatte nel corso di un incontro con circa 300 amministratori locali ai quali chiedeva di darsi da fare per far votare sì al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre.

Secondo gli inquirenti De Luca incoraggiò i sindaci ad inviare fax nei quali indicare i voti “conquistati”, invitando anche ad offrire fritture di pesce e gite in barca pur di convincere gli elettori. Una battaglia per il sì che conveniva fare, spiegò, in vista dei fondi che sarebbero arrivati dal governo in caso di vittoria.

Il governatore della Campania ha minimizzato le proprie dichiarazioni definendole “Battute goliardiche”. La Procura di Napoli ha intanto sentito Paolo Russo, il portavoce di De Luca, che era presente a quell'incontro. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche un altro aspetto: il ruolo di commissario in pectore alla sanità campana con cui De Luca si presentò alla platea; il riferimento ai laboratori "ci sono 400 laboratori, sono tanti voti" come agli studi professionali sarebbe stato fatto non a caso.