cronaca

I mezzi aerei sono rimasti a lungo fermi per il forte vento
9 minuti e 46 secondi di lettura
Continua senza tregua l'emergenza incendi in Liguria in particolare nel ponente e nell'entroterra di Genova e in Valfontanabuona. Oltre 17 vigili del fuoco dei distaccamenti di Pavia, Cremona, Bergamo e Modena sono arrivati a Imperia per coadiuvare le forze in campo impegnate sull'incendio di Andora e Cervo, tra Imperia e Savona, e a Vasia e Cesio. Attualmente le fiamme sono sotto controllo, ma i numerosi focolai vengono continuamente alimentati dal vento: "Situazione drammatica" riferiscono al comando dei vigili del fuoco di Imperia, anche perché i mezzi aerei non possono volare per il forte vento.

NUOVI INCENDI - Con il buio della notte e l'interruzione dei voli dei Canadair sono tornati a bruciare i monti alle spalle di Genova. Nuove fiamme sono state segnalate a Uscio, Lumarzo, Pian del Prete a Busalla e sul passo dei Giovi (nel comune di Mignanego). Ha ripreso vigore l'incendio fra i comuni di Neirone e Moconesi, in Valfontanabuona. E' in questa località, a detta dei carabinieri forestali, la situazione più delicata con fiamme che nella frazione di Faggio Rotondo minacciano le abitazioni. Sul posto ci sono pompieri e volontari. Fiamme di nuovo anche sul monte Fasce: ma è lontano dalle case e sarà sorvegliato per tutta la notte da due squadre di volontari.

Sono stati prenotati quattro canadair, che però non riuscivano a causa del vento troppo forte. La situazione è in continua evoluzione e resta complicata - ha detto l'assessore regionale alla agricoltura Stefano Mai - anche da alcuni incendi probabilmente frutto di un assurdo effetto emulativo”. Due canadair sono attivi nell'entroterra di Genova e altri due sono nel Ponente ligure. 

VASTI ROGHI A MOCONESI E DAVAGNA - Un grosso incendio sta interessando il comune di Davagna in particolare le frazioni Noceto e Rosso. A presidiare ci sono 10 volontari dell'anti incendio boschivo. Le fiamme, ha riferito il sindaco, sono sotto controllo vicino alle case, anche se ancora alte più a monte: "Da settembre avevano cercato di dare fuoco già tre volte ma c'era andata bene, questi sono solo dei disgraziati" questo lo sfogo del sindaco Romildo Malatesta. Qui alcuni residenti dalle finestre hanno notato una macchina allontanarsi e poi poco dopo hanno visto partire le fiamme". 

Nel comune di Moconesi, in località San Rocco, alle pendici del Monte Caucaso, il fronte delle fiamme è di oltre 300 metri e si è esteso anche nel Comune di Neirone. A Moconesi alta sono stati evacuati alcuni cavalli. Vento forte in zona. "Credo che l'incendio divampato sia doloso - dice il sindaco Gabriele Trossarello - non credo che ci sia autocombustione il 17 gennaio. È stata fatta sfollare una persona la cui casa era a rischio perché si trova in una pineta. Sfollata lei e sfollati tutti gli animali della sua fattoria. I fabbricati sono ora al sicuro ma in alto ci sono fiamme anche alte dieci metri che lanciano lapilli ovunque". 

"C'è un vento fortissimo, veramente fuori dal normale, alimenta il fuoco, fa partire dei lapilli che si spargono in giro e dove cadono provocano altri focolai - ha detto ancora il primo cittadino di Moconesi - È bruciato anche un casolare fortunatamente vuoto, disabitato. Sottolineo l'impegno lodevole dei vigili del fuoco e dei volontari tutta la notte. Il fuoco arriva vicino alla case, ma i vigili del fuoco riescono a tenere la situazione sotto controllo".

SOPRAELEVATA DI GENOVA CHIUSA ALLE MOTO - A Genova il passaggio sulla sopraelevata è ancora interdetto a moto, furgonati e telonati.

| LE DISPOSIZIONI DEL CENTRO OPERATIVO DI GENOVA |

GENOVA E PROVINCIA - Focolai, ma non preoccupanti, sono ancora attivi alimentati dal forte vento. "La situazione non è più così preoccupante", ha detto l'assessore Crivello a Primocanale. Fumo alle spalle di Genova Nervi sul monte Fasce. Ci sono ancora due fronti attivi a Sant'Ilario dove 4 volontari stanno operando sul fronte est sotto all'autogrill mentre 10 volontari hanno raggiungendo un posto molto impervio per cercare di spegnere le ultime fiamme. Presidi anche a Pegli e sul Monte Gazzo, dove tutti gli incendi risultano spenti. A causa del forte vento di burrasca a Chiavari "è sospesa qualunque attività su ponteggi e/o piattaforme elevatrici, sono chiusi al pubblico i parchi pubblici e i cimiteri con presenza di alberature o vegetazione suscettibili di cadute".

| GENOVA ACCERCHIATA DAL FUOCO, DUE GIORNI DA INCUBO | 

DIVERSI FOCOLAI NELL'IMPERIESE E SAVONESE - La situazione che preoccupa di più è nel comune di Pieve di Teco sulla strada che porta a Rezzo in Valle Arroscia. Bruciano anche i boschi di Borgomaro nell'entroterra dell'alta Valle Arroscia. Continua a bruciare, ma sembra essere sotto controllo, l'incendio a Capo Mimosa nel comune di Cervo dove Vigili del Fuoco e Volontari della Protezione Civile stanno lavorando da domenica scorsa. Diversi i focolai attivi anche nel comune di Prelà. I vigili del fuoco stanno intervenendo anche a Testico, nei pressi di Albenga. 

"A ora L'incendio piu importante e' quello di Borgomaro, Prelà, Carpasio, nell'imperiese, con un fronte di 15 km dove stanno operando due Canadair e l'elicottero della Regione Liguria". Lo ha detto l'assessore all'agricoltura Stefano Mai al termine del tavolo tecnico in prefettura sull'emergenza incendi. "Sulla Liguria - ha detto il prefetto Fiamma Spena - stanno operando circa 140 vigili del fuoco venuti anche da altre regioni limitrofe e oltre 200 volontari dell'antincendio".

BRUCIATI 1500 ETTARI NELL'IMPERIESE - 
"Sono oltre 1.500 gli ettari già percorsi dal fuoco nell'Imperiese. Anche se non si tratta di boschi di grande valore ma di prati e pascoli in prevalenza, è comunque un dato allarmante. Mi auguro che anche in collaborazione con i cittadini, si possano prima o poi pizzicare quei malati di mente che mandano in fumo ettari di bosco e mettano a repentaglio delle vite". Lo ha dichiarato l'assessore regionale all'Entroterra Stefano Mai al comando provinciale dei vigili del fuoco di Imperia per compiere un sopralluogo nelle zone devastate dalle fiamme. A creare più problemi è stato l'incendio ancora attivo di Villatalla, Pantasina, con 1.337 ettari bruciati ai quali si aggiungono gli oltre 100 sul Colle d'Oggia, rogo in bonifica, e una quarantina a Arzena d'Oneglia, nel territorio comunale di Cesio. Incendio quest'ultimo che sta scollinando su Onzo, in provincia di Savona. "È una situazione critica - ha aggiunto Mai - perché finché questo vento non molla abbiamo grandi difficoltà a intervenire con i mezzi aerei. Stamani nell'imperiese, nel grande incendio di Prelà e Borgomaro, abbiamo fatto una quindicina di lanci ma i due Canadair sono poi dovuti rientrare per difficoltà operative. Stesso discorso vale per l'elicottero". Al sopralluogo hanno partecipato i vertici provinciali dei vigili del fuoco.

SALVATI CANI CON CUCCIOLI - Due cani e sette cuccioli di pochi mesi di vita e un gatto sono stati salvati dai poliziotti dal fuoco e dal fumo, per l'incendio che minacciava l'abitazione dove erano custoditi. E' successo ieri sera nel rogo divampato sopra il cimitero monumentale di Staglieno a Genova. Gli animali, spaventati dalle fiamme, si erano rintanati in alcuni anfratti della casa e il padrone, un uomo di 33 anni, non riusciva a trovarli. Provvidenziale è risultato l'intervento degli agenti di due pattuglie delle volanti, che sono riusciti a rintracciare i cani e il gatto fra la casa e il bosco in fiamme. Sul posto anche i vigili del fuoco, che poi sono riusciti a spegnere il rogo e salvare l'abitazione. Gli animali sono stati affidati a un amico del padrone che possiede nella zona un giardino in cui custodirli.

I poliziotti delle volanti ieri hanno aiutato a mettersi in salvo anche alcuni abitanti che, dopo essere fuggiti dalle loro case minacciate dal grande rogo divampato sulle alture fra Pegli e Prà, nel ponente di Genova, erano rimasti bloccati nel fumo a due passi dalle fiamme, fra via Scarpanto e Pian delle Monache: gli agenti prima hanno raggiunto un gruppo di 10 persone, poi condotto lontano dal fumo, quindi hanno soccorso un giovane letteralmente coperto di fuliggine rimasto troppo vicino dall'area dell'incendio.

NERVI, INCENDIO COLPOSO: DUE INDAGATI - I carabinieri forestali avrebbero individuato il responsabile del rogo divampato sulle alture di Sant’Ilario. Sarebbe un operaio 45enne, al lavoro per conto di una società collegata ad Autostrade. L’uomo è stato denunciato a piede libero per incendio colposo, al vaglio la posizione di due colleghi che lavoravano con lui. La squadra era impegnata alla riparazione di un paramassi danneggiato dalla tromba d’aria di fine 2016.

Indagato anche il capocantiere responsabile dell'intervento in A12, nei pressi dell'area di servizio Sant'Ilario, da cui sono partite le scintille che hanno innescato l'incendio a Nervi, nel Levante Genovese. E' il secondo indagato, dopo l'operaio di 45 anni che materialmente ha innescato il rogo facendo cadere un flessibile dalle proprie mani. I due sono accusati di incendio boschivo colposo. L'area è stata posta sotto sequestro. Secondo i rilievi di carabinieri forestali e vigili del fuoco l'incendio ha mandato in fumo circa 120 ettari di bosco.

STAGLIENO: ROGO PARTITO DA UNA FASCIA - Le indagini dei carabinieri forestali hanno accertato che il rogo divampato in via San Pantaleo, sulle alture di Genova alle spalle del cimitero di Staglieno, è divampato da una fascia dove sono state bruciate della frasche secche: il proprietario del terreno per questo rischia una denuncia per incendio colposo. Lo stesso reato di cui è stato accusato l'operaio che ha provocato il rogo di Nervi.

PEGLI: INCENDIO DOLOSO - Le indagini svolte dai forestali intanto ipotizzano che l'incendio sopra Pegli, a Genova, possa essere doloso, ma per ora non ci sono elementi concreti per confermarlo, come ha ribadito Silvio Ciapica, comandante del gruppo Genova del neonato gruppo di carabinieri forestali di Genova: "Le indagini partiranno dalle oltre 150 testimonianze delle persone che hanno segnalato l'incendio - ha detto -. A loro chiederemo se hanno visto qualcosa di interessante per l'inchiesta". Gli inquirenti non escludono che fra questi ci possa essere il piromane.

SESTRI: COLPA DI UN CAVO - L'incendio divampato sul monte Gazzo, sulle alture del ponente della città, sarebbe stato provocato da un corto circuito provocato da un cavo dell'altra tensione. Lo hanno accertato i carabinieri del nucleo forestale di Genova che devono ora stabilire se il corto circuito è addebitabile ai tecnici che svolgono la manutenzione alla linea elettrica o se è stato provocato dal forte vento. 

TOTI: "PIROMANI COME TERRORISTI" - "Credo che si debba premere molto sul governo per una legislazione speciale contro i piromani. Sono come i terroristi. Bisogna inasprire le pene e potenziare gli strumenti di vigilanza per prevenire e reprimere questo reato". Lo ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti facendo il punto sull'emergenza incendi a Genova e in altre zone della regione.

GALLETTI: "PENE SEVERISSIME" - "La follia dei piromani ha messo a rischio l'intera città di Genova, con sfollati, danni alla natura e altri gravissimi disagi. Sono d'accordo con il governatore Toti: servono pene sempre più aspre per punire questi comportamenti e oggi abbiamo finalmente le leggi e le energie in campo per farlo". Lo afferma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, che ha telefonato nel pomeriggio al presidente della Regione Liguria per un aggiornamento della situazione. "Penso innanzitutto - prosegue Galletti in una nota - all'introduzione degli ecoreati nel Codice Penale, ma anche alla nuova forza per la Tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, la più grande d'Europa, dotata di altissima competenza su questi temi. Dobbiamo reprimere con la massima severità e senza sconti questi atti criminali nei confronti dell'ambiente".