cronaca

Più potere ai sindaci, ok dal Cdm al decreto
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Stretta sulla sicurezza nelle città. Nel decreto approvato venerdì dal consiglio dei ministri si prevede anche il daspo urbano. "Non ci sono nuovi reati né aggravanti di pena ma misure come la possibilià di applicare in modo più ampio quello che si applica nelle manifestazioni sportive - spiega il ministro Minniti -: davanti a reiterate violenze sportive c'è il daspo, di fronte a reiterati elementi di violazione di alcune regole sul controllo del territorio le autorità possono proporre il divieto di frequentare il territorio in cui sono state violate le regole".

Soddisfatti i sindaci, non abbiamo più armi spuntate - Hanno un'arma in più per garantire la sicurezza dei cittadini: la legge. Finalmente non devono più combattere la battaglia per la sicurezza delle città con le armi spuntate. Con i nuovi e più incisivi poteri riconosciuti, su nostra sollecitazione, dal decreto legge potremo dare ai cittadini le risposte che si aspettano da noi pianificando la strategia. E anche contribuendo a reprimere i reati che particolarmente incidono sul diritto a sentirsi sicuri". E' il commento del presidente dell'Anci, Antonio Decaro.

Approvato dal governo anche un pacchetto di misure sull'immigrazione. Con il decreto andiamo, ha sottolineato Minniti, verso "un nuovo modello di accoglienza: l'Italia ha fatto grande sforzo, siamo orgogliosi, ora il paese va più orientato verso un'accoglienza diffusa, perciò abbiamo fatto un patto con l'Anci e si lavora per avere in tempi ragionevoli una progressiva diminuzione dei grandi centri d'accoglienza".

Secondo il premier, Paolo Gentiloni, il governo rende "più rapidi i processi di concessione del diritto d'asilo ai rifugiati, più trasparenti i meccanismi di accoglienza facilitando con diverse misure i meccanismi necessari per i rimpatri". "L'obiettivo strategico non è chiudere le nostre porte ma trasformare sempre piu' i flussi migratori da fenomeno irregolare a fenomeno regolare, in cui non si mette a rischio la vita ma si arriva in modo sicuro nei nostro paesi e in misura controllata".

"Ci teniamo molto stretti i nostri valori umanitari e dell'accoglienza e rivendichiamo il lavoro fatto in questi anni perché credo che l'Italia abbia fatto un buon curriculum nonostante le difficoltà ed i numeri da fronteggiare. Abbiamo negli ultimi anni in un certo senso indicato la strada all'Ue, ora bisogna rendere effettivo il principio di condivisione dell'onere dell'accoglienza".