cultura

Al centro delle riflessioni il tema 'Chi comanda il mondo'
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Si è conclusa la quarta edizione del Festival di Limes, il cui tema quest’anno è stato 'Chi comanda il mondo'. Oltre 8.000 le persone che hanno partecipato, 8.500 quelle che lo hanno seguito in streaming sul sito di Palazzo Ducale, 150.000 lo hanno fatto sul sito di La Repubblica.

Tre giornate intense, con 11 incontri, tenuti da storici, analisti di finanza e geopolitica, giornalisti e filosofi. I conferenzieri, italiani e stranieri, hanno affrontato temi di grande attualità. Tra questi Romano Prodi, Piero Schiavazzi, Jacob Shapiro, Germano Dottori, Pascal Gauchon, Fabrizio Maronta, Dario Fabbri, Ulrick Speck, Chunchun Hu, John Hulsman, Umberto Galimberti, Giorgio Metta.

Dall’uso geopolitico delle fedi e la rivoluzione bergogliana nella geografia del potere ecclesiastico, al dibattito su il nuovo secolo americano, da un’analisi sulla situazione dell’Europa e del suo futuro, a quanto i sentimenti, l’amore e le passioni svolgano un ruolo cruciale nell’orientare scelte e eventi di portata sistemica, senza dimenticare il ruolo della scienza e della tecnologia e dell’impatto che avranno nel futuro delle dinamiche geopolitiche.

In chiusura Lucio Caracciolo, direttore di Limes e Ilvo Diamanti hanno cercato di fare il punto anche sulla situazione attuale dell’Italia, in relazione ai contraccolpi della strisciante crisi dell’euro, all’instabilità di Balcani, Medio Oriente e Nord Africa.

A completare le riflessioni e le domande che questi giorni di dibattito hanno suscitato, ha contribuito la mostra cartografica Dissolvenze, a cura di Laura Canali, cartografa di Limes. Le varie mappe del mondo e di alcune zone specifiche, declinate con vari segni e colori a seconda dei temi trattati, hanno aiutato i visitatori a capire visivamente la geografia della realtà che stiamo vivendo.