cronaca

Nel giugno 2016 arrestati il sindaco Sanguineti e l'ex parlamentare Mondello
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Il consiglio dei ministri ha sciolto il Comune di Lavagna per infiltrazioni mafiose. L'annuncio è affidato a un comunicato stampa: "A norma dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, su proposta del Ministro dell'interno Marco Minniti, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale di Lavagna (GE)". 

Il provvedimento arriva a nove mesi dall'arresto del sindaco Giuseppe Sanguineti accusato di aver ottenuto voti e favori dai presunti boss della famiglia Rodà-Casile in cambio di concessioni irregolari per la gestione dei rifiuti e dei chioschi sul lungomare.

Con Sanguineti erano finiti ai domiciliari l'ex parlamentare Udc Gabriella Mondello e il consigliere comunale Massimo Talerico. In carcere i presunti boss della famiglia Rodà-Casile: Paolo, Francesco e Antonio Nucera e Francesco e Francesco Antonio Rodà. Le accuse sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, abuso d'ufficio, voto di scambio, usura, droga e porto abusivo d'armi. 

L'ex sindaco Sanguineti era stato prima sospeso dalla Prefettura di Genova, poi aveva rassegnato le dimissioni dopo l'uscita in massa della maggioranza. A gestire l'ordinaria amministrazione era arrivato il commissario prefettizio Paolo D'Attilio.

"Dovremmo costituirci parte civile e chiedere i danni all'immagine". Nella piazza centrale di Lavagna un gruppo di anziani commenta così lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune, disposto oggi dal Consiglio dei Ministri, ultimo atto di una vicenda che ha accostato il nome mafia alla cittadina del Tigullio.  

Il decreto di scioglimento, con validità dai 12 ai 18 mesi (prorogabili a 24 mesi) determina la cessazione dalla carica di tutti i titolari di cariche elettive nonché la risoluzione di tutti gli incarichi ai dirigenti e consulenti nominati dagli organi sciolti. Si dovrà attendere almeno un anno, quindi, per far tornare Lavagna alle urne.

Sul fronte giudiziario le indagini non si sono fermate e la scorsa settimana hanno portato ad altri due arresti e a due mandati di arresto per persone già in carcere. La Dda ha evidenziato in questa seconda fase come la 'ndrangheta locale abbia investito nelle videolottery di molti locali del Tigullio e abbia praticato tassi da usura a esercenti e impresari edili in difficoltà economiche ricorrendo anche a minacce fisiche.

LE REAZIONI

Luca Garibaldi, vicecapogruppo Pd in Regione Liguria e segretario Pd Tigullio, Alessio Chiappori, vicesegretario Pd Tigullio, Marco Ostigoni, segretario Circolo Pd Lavagna intervengono sullo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Lavagna affermando che "la decisione presa oggi dal Consiglio dei Ministri conferma che bisogna approfondire ulteriormente ciò che è accaduto a Lavagna e che non ci sono ancora le condizioni per svolgere regolari elezioni. Segno che il condizionamento e la presenza della criminalità organizzata in questo territorio sono ancora forti e radicati".

Secondo gli esponenti del Pd "è la prima volta che succede nel Levante ligure e si tratta di una decisione di portata storica. A giugno dell'anno scorso dall'inchiesta "Conti di Lavagna" che aveva portato al coinvolgimento del sindaco e della sua maggioranza (e successivamente alle loro dimissioni) erano emersi indizi su potenziali rapporti tra politica e criminalità organizzata con scambi, condizionamenti delle elezioni comunali, favori e interessi illeciti".

"30 anni di malavita organizzata e radicata nel territorio e nelle Istituzioni. Oggi è il giorno zero per la Città di Lavagna, quello più buio, è il giorno della riflessione e della consapevolezza. Da domani è obbligatorio ripartire per un profondo lavoro di rinnovamento culturale. Chiediamo alle Istituzioni Nazionali un impegno per non far morire anche quella parte sana che resta, chiediamo alla società civile la massima collaborazione per organizzare eventi che possano rigenerare quel tessuto sociale così profondamente lacerato e che rimettano al centro i valori della Legalità e della Democrazia", scrive in una nota il Comitato Liguria Possibile.