È ancora da chiarire la dinamica dell'omicidio di Anna Carla Arecco, la donna di 85 anni scomparsa il 28 aprile e trovata morta nascosta sotto un letto nell'appartamento del suo vicino di casa, in via Lagaccio 2 a Genova. Il 34enne Pierluigi Bonfiglio - che in un primo momento si era autoaccusato del delitto - durante l'interrogatorio davanti al pm, assistito dall'avvocato Alessandro Sola, ha poi cambiato versione.
"Venerdì sera - ha detto Bonfiglio - sono salito in casa della signora con un pusher. Mi sono fatto aprire la porta con una scusa. Lo spacciatore l'ha portata in casa mia e io sono rimasto nel suo appartamento per rubare perché dovevo pagarmi la droga. E' stato lui a ucciderla con una spranga di ferro. Io non avevo intenzione di ucciderla".
Bonfiglio ha detto di avere preso 30-40 euro e tre anelli. "Uno l'ho dato al pusher e gli altri due li ho rivenduti a un compra oro di via Balbi. Dopo che lo spacciatore ha ucciso la mia vicina l'ho nascosta sotto il letto, non sapevo cosa fare. Ho cercato di ripulire in fretta per non far trovare le tracce di sangue a mia madre al suo ritorno a casa".
Gli inquirenti però non credono alla seconda versione e ritengono più probabile la confessione. "Ho attirato la donna in casa con un pretesto - aveva detto Bonfiglio - e poi l'ho colpita alla testa con un oggetto cilindrico che forse poi ho buttato via. Ho nascosto il cadavere sotto il mio letto perché avevo paura che mia madre potesse trovarlo". L'uomo, un cuoco di 34 anni, ai carabinieri accorsi in casa aveva raccontato che la donna era stata uccisa da uno straniero di colore. Una storia però poco credibile.
Gli investigatori stanno vagliando il racconto di Bonfiglio e sono alla ricerca dell'arma del delitto. Si cercano anche le chiavi di casa della vittima. Secondo gli inquirenti sarebbero sparite e qualcuno è tornato nell'appartamento dell'anziana a cercare qualcosa nei giorni successivi visto che sono stati trovati i mobili spostati.
A compiere la macabra scoperta è stata la madre di Bonfiglio, proprietaria dell'appartamento, mentre faceva pulizie in casa. Attratta dall'odore nauseabondo che proveniva da una stanza, ha trovato il cadavere della donna con una ferita in testa.
Il nipote dell'anziana, dopo aver denunciato la scomparsa alle forze dell'ordine, si era rivolto a Primocanale per chiedere aiuto, raccontando che l'avevano cercata inutilmente a casa, dove non c'erano segni di effrazione. I carabinieri hanno fermato un uomo, Pierluigi Bonfiglio, genovese di 34 anni, che ha confessato l'omicidio: "Ho perso la testa perché ero sotto l'effetto di stupefacenti e avevo bisogno di soldi per la cocaina".
La vicina di casa era scomparsa di casa da venerdì scorso. I parenti l'avevano cercata anche negli ospedali della città, senza successo. "Mia nonna - aveva raccontato il nipote Andrea a Primocanale - non soffre di particolari patologie, prende solo alcuni farmaci per la pressione. L'abbiamo sentita l'ultima volta venerdì sera intorno alle 19, con mia madre si sente tutte le mattine, ma sabato mattina, quando l'ha chiamata sia a casa sia sul cellulare non ha risposto".
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Anziana uccisa e nascosta al Lagaccio, il vicino confessa ma cambia versione
Bonfiglio: "Mi servivano soldi per la droga, ma non l'ho uccisa io"
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