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Le parole dell'ex Pd sulla legge elettorale
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"Se andiamo a presentare le liste in spiaggia ad agosto ci rincorrono col secchiello. Intanto partiamo da qui, le altre iniziative si vedranno. Genova è un deposito della nostra democrazia. Adesso combattiamo, abbiamo ancora poche ore ma non staremo a pettinare le bambole". È il solito Pierluigi Bersani, con le sue metafore diventate ormai proverbiali. Renzi non si è visto in città, ma lui sì, stavolta nei panni di Articolo 1-Mdp. E la gente seduta per lui ai Giardini Luzzati non ha dubbi: "È meglio così, preferiamo lui".

Genova si conferma città poco renziana e scismatica anzitempo. "Sono davvero molto felice che il nostro neonato movimento in una realtà come Genova abbia potuto trovare la possibilità di collaborare sostenendo un candidato condiviso dalle forze di centrosinistra - ribadisce Bersani - È il merito dello sforzo di tutti ma è il merito anche del candidato. Non sempre in Italia è stato possibile in queste elezioni amministrative arrivare a questo esito. È molto importante che sia stato possibile a Genova, che è una delle capitali della nostra democrazia". Insieme a Bersani anche l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

Per il resto si preannuncia un'estate accidentata. "Speriamo che chi abbia più buonsenso ce lo metta", dice commentando il primo voto alla Camera sulla nuova legge elettorale e i franchi tiratori comparsi oggi a Montecitorio. E sulla possibilità di replicare la coalizione a livello nazionale, Bersani ha risposto: "Tutta la gente che è qui è per un centrosinistra, certo discontinuo come si è visto in questi anni se parliamo di lavoro, di diritti del lavoro, di temi sociali, se parliamo di fiscalità. Però noi non ci andiamo con la destra. Vogliamo convincere con un'alleanza di centrosinistra che abbia sul piano dei contenuti e del programma una discontinuità".