cronaca

Allarme violenza, Lagomarsino: "Serve certezza della pena"
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'Daspo' urbani, telecamere, cabine anti-sfondamento. La partita della sicurezza a Genova si gioca anche sugli autobus e l'amministrazione sta studiando il da farsi. L'ennesima aggressione su un bus dell'Amt ha riacceso i riflettori sul tema: l'autista del 699, sulle alture tra Pra' e Voltri, chiede a un passeggero di spegnere la sigaretta che aveva acceso a bordo, lui scende, si avventa sul conducente dal finestrino e manda il vetro in frantumi, ferendolo con le schegge. 

I sindacati tornano a chiedere una mano alle istituzioni: "Ormai basta niente per essere aggrediti, ricordiamo che gli autisti sono persone, lavoratori con famiglia - ammonisce Luca Lagomarsino di Ugl Trasporti - Se queste persone vengono lasciate a piede libero è ovvio che si sentono autorizzati. Al di là delle protezioni serve la certezza della pena. Chi compie questi atti deve essere sottoposto a giuste e sicure sanzioni". 

L'emergenza è già sul tavolo della giunta a Palazzo Tursi. L'assessore alla sicurezza Garassino incontrerà la prossima settimana il vice sindaco Balleari per capire quali misure si possono adottare, bilancio permettendo. Primo punto, le cabine di guida protette (che però in quest'ultimo caso non sarebbero servite, visto che l'aggressione è avvenuta dall'esterno). Per le telecamere a bordo collegate con la centrale operativa, l'ostacolo maggiore resterebbe il costo. Tra il sistema radio e l'installazione del server, la spesa sarebbe di circa 10mila euro a vettura. Troppo per le casse di Amt. 

Ma il caso del trasporto pubblico potrebbe confluire nel più ampio dossier dei 'Daspo urbani'. Cioè misure di allontanamento rivolte a chi commette specifici reati. Il Comune vorrebbe farne un uso più ampio e Garassino ha intenzione di approfondire il tema dopo Ferragosto. E non è escluso che nel mirino possa finire anche chi usa violenza a bordo dei bus.