Il M5s ha depositato in Regione la proposta di deliberazione per indire il referendum consultivo regionale, con l'obiettivo di attribuire all'ente ulteriori forme e condizioni di autonomia. Ad aprire la strada è stata la Lega Nord in Lombardia e Veneto, poi i Cinque Stelle hanno replicato l'idea in Emilia Romagna e ora in Liguria.
"In una regione dalle potenzialità economiche e turistiche enormi come la nostra, serve maggiore autonomia politica e amministrativa in grado di sfruttare e liberare quelle risorse oggi soffocate nei gineprai della burocrazia e negli ingranaggi di un potere centrale troppo lontano dalle esigenze peculiari del territorio e dei suoi cittadini", si legge nella nota del Movimento 5 Stelle in Regione.
"Ben svegliati, noi è da tempo che ve ne parliamo", commenta il presidente Giovanni Toti rivendicando la primogenitura. Fatto sta che Lega Nord e Movimento 5 Stelle si apprestano a giocare la partita a braccetto. Secondo alcuni, un segnale da non sottovalutare in vista delle elezioni politiche. Soprattutto ascoltando le parole di Salvini a Pontida: "Con chi governeremo il Paese? Con chi finora non l'ha mai fatto".
"Che la maggioranza regionale ligure sull'autonomia sia assolutamente impegnata è un dato di fatto - spiega Toti - che la nostra parte politica sull'autonomia sia arrivata prima di tutti gli altri è un dato di realtà. Se le forze politiche concordano in Assemblea regionale, che è assolutamente sovrana, di voler andare a una consultazione dei cittadini liguri non abbiamo nulla in contrario a farlo. La Liguria sta dalla parte di chi chiede più autonomia per le Regioni - ribadisce il governatore - ci siamo schierati apertamente contro un referendum costituzionale ipercentralista, abbiamo appoggiato le scelte dei governatori Maroni e Zaia di far scegliere i loro cittadini così come ci prepariamo ad aprire secondo l'articolo 116 della Costituzione una trattativa con il governo per ottenere spazi di autonomia importanti per la nostra Regione".
Ma il governatore risponde anche sull'ipotesi di una possibile convergenza nazionale tra il Movimento Cinque Stelle e il centrodestra, proprio a partire da questa proposta. "Credo che restino tantissime differenze: innanzitutto che noi siamo arrivati primi e loro secondi, non solo nelle idee ma anche nelle elezioni dove, anzi, sono arrivati terzi. Mi sembra che i grillini cavalchino la moda del momento e non abbiano una reale convinzione politica. E' difficile fare delle alleanze con chi non ha chiaro che cosa vuol fare della sua vita ma, se ci sono battaglie che possiamo combattere insieme, non ho mai demonizzato nessuno e non ho intenzione di farlo né con gli elettori grillini né con la loro classe dirigente. Se i Cinque Stelle vogliono associarsi alla nostra battaglia di libertà per dare più autonomia agli enti locali che hanno ben governato in questi anni, sono benvenuti - conclude Toti - e facciamo pure un pezzo di strada insieme. Ma temo che tutto si fermi qua".
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Il M5s sulla scia della Lega Nord: referendum autonomista in Liguria
Toti: "Ben svegliati, noi ne parliamo da tempo"
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