
"Siamo qui per dire che gli studenti sono studenti e non lavoratori e il loro compito è formarsi - aggiunge Irene Quadrelli del collettivo Vad, voce al Deledda - Il lavoro si paga e non deve essere sostituito dallo sfruttamento gratuito e l'istruzione deve essere gratuita e un diritto per tutti compresi i migranti", sottolinea ricordando le scarse risorse per la scuola pubblica e la sicurezza degli edifici.
Giovedì scorso, in un'azienda dello spezzino, uno studente di 17 anni in alternanza scuola-lavoro è rimasto seriamente ferito movimentando da solo un muletto che si è ribaltato. L'iniziativa degli studenti si è trasformata da assemblea in piazza a corteo per i troppi partecipanti.
"L'idea iniziale era quella di un'assemblea pubblica in piazza Matteotti per discutere di forme di alternanza realmente utile e collegata al nostro percorso formativo- spiega Andrea Nicolini dell'Unione degli studenti - ma c'erano così tanti ragazzi che abbiamo deciso di dar vita a un corteo fino a piazza Caricamento e ritorno".
Sono 34.000 gli studenti coinvolti in progetti di alternanza scuola-lavoro in Liguria, ma solo un centinaio le aziende iscritte nell'apposito registro che li offre, quindi molti giovani fanno l'esperienza in istituzioni, enti pubblici o nel terzo settore. Sono dati dell'Ufficio scolastico regionale. La 'Buona Scuola' stabilisce che l'alternanza da quest'anno è obbligatoria per gli iscritti agli ultimi tre anni delle scuole superiori. Sono ancora poche le aziende liguri iscritte al Registro nazionale dell'alternanza scuola-lavoro, un centinaio, di cui solo una decina a La Spezia, a Genova la Camera di commercio sta lanciando un concorso per premiare le migliori pratiche sul territorio. Nel frattempo molti studenti sono obbligati a indirizzarsi verso le istituzioni, i Comuni, il terzo settore o di corsi di formazione ad hoc.
"Siamo convinti che l'alternanza scuola-lavoro sia un obiettivo importante per i ragazzi, per le scuole e per le imprese e che debba essere preso molto sul serio da tutti questi soggetti - commenta il segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia - Ce ne occupiamo da una ventina d'anni e abbiamo sempre vissuto, insieme all'Ufficio scolastico regionale, esperienze molto positive. Ovviamente non possiamo escludere che ci siano casi di comportamenti poco corretti, ma è anche vero che ci sono molte buone pratiche ancora troppo poco conosciute. Ed è per questo che le Camere di Commercio hanno lanciato, a livello nazionale il premio 'Storie di alternanza', in cui invitiamo gli studenti di licei e istituti tecnici e professionali a raccontarci con un video le loro esperienze".
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso