Solo per fortuna non risultano persone coinvolte, mentre in quel caso due persone erano rimaste ferite anche se in modo non grave. Al lavoro ci sono i vigili del fuoco, la polizia locale, i carabinieri e i tecnici di Anas. Dopo l'intervento dei rocciatori, sono iniziate le operazioni per liberare la sede stradale dai detriti. Lo smottamento è avvenuto sulle scogliere sopra le gallerie di sant’Anna che pure sono coperte da griglie di acciaio di contenimento, cosa che non ha impedito a grossi massi e detriti di finire sull’Aurelia. Già in passato il costone di Sant’Anna è stato interessato da smottamenti e frane.
"Dai primi interventi dei rocciatori risulta che la frana sia estesa e importante - ha scritto su Facebook il sindaco Valentina Ghio - Anas ha predisposto l'arrivo di mezzi che intervengano sul versante e si prevede che per diversi giorni le gallerie rimarranno chiuse per consentire la completa messa in sicurezza dell'area. Mi sono arrivata con Atp per la predispozione di corse bus attraverso l'autostrada e insieme al Comune di Lavagna con Autostrade per l'Italia e Ministero Trasporti a cui abbiamo fatto formale richiesta di esenzione dal pagamento (o riduzione in analogia con quanto avvenuto ad Arenzano per situazione analoga) del tratto Sestri-Lavagna. Ho chiesto l'intervento della Regione per intervenire su Anas per fare quanto possibile per velocizzare gli interventi e sostenere le due amministrazioni coinvolte".
"Siamo in contatto con Anas, al momento non abbiamo notizie sicure - aggiunge il vicesindaco Pietro Gianelli - ricordiamo anche che spesso questo tratto viene chiuso per le mareggiate".
I tecnici stanno studiando la possibilità di utilizzare il 'ragno' più grande presente in Liguria per smuovere le tonnellate di materiale sospeso, ma tale operazione richiederebbe oltre tre giorni solo per la movimentazione del grande mezzo meccanico. Lunedì con la ripresa delle scuole i problemi aumenteranno per migliaia di studenti diretti sia verso l'Itis di Sestri che verso i poli liceali chiavaresi.
Due le strade alternative: l'autostrada A12 con uscita ai caselli di Lavagna e Sestri Levante, oppure la strada della Val Graveglia che collega Sestri Levante a Ne, comune alle spalle di Chiavari. Nel pomeriggio avverrà un sopralluogo con tecnici e istituzioni per capire se si riuscirà ad aprire la strada nelle prossime ore. Se così non fosse si valuterà l'applicazione dello sgravio sul pedaggio autostradale.
"Stiamo cercando di capire le cause del crollo per valutare se ci possa essere pericolo per i cittadini. Al momento invito tutti alla massima prudenza", spiega a Primocanale l'assessore regionale alle infrastrutture, Giacomo Giampedrone. Che aggiunge: "Noi stiamo monitorando in tutto 15mila movimenti del suolo. Spesso partono da terreni privati o lavori fatti male. La prevenzione è il primo degli interventi, lo devono fare tutti. Dopodiché, in un territorio verticale con grande dissesto idrogeologico servono anche interventi fattivi".
I PRECEDENTI
Ad Arenzano una frana di grosse dimensioni si era abbattuta il 19 marzo 2016 da un terreno privato in località Pizzo, prima della galleria che conduce al paese arrivando da levante. Due persone erano rimaste ferite. La magistratura aveva sequestrato l'area e solo dopo sei mesi, a settembre 2016, è stato possibile riaprire il tratto a senso unico alternato. A gennaio 2017 la riapertura completa, dopo quasi un anno di gravi disagi patiti da residenti, commercianti e balneari.
"Una mappatura è stata fatta, ma come al solito c'è stato uno scarico di responsabilità - interviene a Primocanale il sindaco di Arenzano, Luigi Gambino - Da noi pensate cosa sarebbe successo se fosse accaduto durante il passaggio della Milano-Sanremo".
In Liguria negli ultimi anni sono state decine le frane che hanno causato disagi, danni e a volte gravi incidenti. Il 3 febbraio fu interrotta la provinciale tra Rondanina e Propata, nei pressi del Brugneto, e si passarono ore di preoccupazione per il sospetto di una persona rimasta sotto i massi. Nel novembre 2016 il maltempo provocò decine di frane e smottamenti, tra cui il caso disastroso di Monesi di Mendatica e quello di Rezzo, che tuttora mantengono isolate alcune frazioni. A Quezzi furono evacuati due palazzi per un fronte aperto nel Fereggiano. Cinquanta persone rimasero isolate per giorni a causa di una frana a Favale di Malvaro, in Valfontanabuona. Impossibile, poi, non ricordare il drammatico incidente di Andora nel 2014, quando una frana si staccò sulla ferrovia facendo deragliare un treno e provocando due feriti. Ci vollero mesi per liberare la linea a binario unico, con enormi danni all'economia della zona.
IL COMMENTO
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