
Le canzoni di De André prendono forma intorno a pennellate semplici, essenziali, dove il colore non riempie le figure, ma ne dà la forma. La 'Bocca di rosa' vede predominare il giallo, la protagonista ha consapevolezza del suo destino, ma conserva negli occhi la luce dell'innocenza. E allora ecco materializzarsi sulle tele gli occhi penetranti e intensi di Piero, che non spara per non vedere gli occhi di un uomo che muore, il Pescatore che rimane sé stesso seguendo i suoi principi versando il vino e spezzando il pane per chiunque dica di aver sete e fame, il corpo di Princesa come simbolo e scelta della diversità.
"Nel corso delle mia vita, fatta anche di scelte diverse - spiega Barbara Calcagno - ho iniziato a usare il colore per dare forma alle mie opere. Vivo all'estero da molti anni, ma sono sempre rimasta legata agli eroi di casa mia, che mi hanno fatto sentire meno sola. Il filo che mi lega a Fabrizio è nella fierezza e consapevolezza dei suoi personaggi, al loro essere sempre liberi, sempre seguendo i loro principi".
A 19 anni dalla morte di Fabrizio De André, il museo di via Del Campo 29 dedicato a Faber, si sta preparando a festeggiare il compleanno del cantautore, il 18 febbraio, con una nuova mostra e vari eventi. "Ci saranno molti amici di Faber - spiega Laura Monferdini, la referente del museo - per festeggiarlo, stiamo allestendo una mostra e sicuramente ci saranno vari eventi collaterali, un vero tributo a De André".
IL COMMENTO
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