cronaca

Il vicesindaco ribatte alle voci sul 'matrimonio' con Fs
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 "Si sono fatti film su situazioni che non esistono. Abbiamo detto una cosa e continueremo a comportarci in quel modo. Non siamo schizofrenici". Così Stefano Balleari, assessore alla mobilità e vicesindaco di Genova, spazza via le voci su un possibile ingresso azionario di Ferrovie dello Stato nel trasporto pubblico cittadino. La missione romana di Marco Bucci, che incontrerà l'ad di Fs Mazzoncini ma anche i ministri Delrio e Fedeli, riguarderebbe invece altre partite.

Il sindaco potrebbe chiedere lo sconto sulla cifra che Amt versa annualmente per l'integrazione tariffaria tra gomma e ferro. Un contratto che oggi vale 7 milioni e che il Comune vuole alleggerire. Del resto, che Trenitalia sia imprescindibile nella rete urbana lo dice un semplice numero: 22 stazioni nel solo territorio comunale. Resta da capire quale sarà la contropartita per l'eventuale ribasso.

Al momento il biglietto bus+treno non sembra a rischio, ma le condizioni non sono immutabili. E neanche il prezzo dei ticket. Sul piatto potrebbe finire anche Autoguidovie, controllata di Fs che possiede il 48% di Atp Esercizio, società che gestisce il servizio extraurbano e per ora esclusa dalla fusione con Amt, che riguarda solo Atp Spa.

Insomma, secondo Balleari il "matrimonio a tre" ipotizzato dalla stampa cittadina non s'ha da fare. Ai sindacati però non è andata giù la gara aperta dal Comune giustificata dalla necessità di evitare il taglio del 15% sui fondi governativi. Una procedura che ha alimentato più di un dubbio sulle reali intenzioni di Tursi, anche perché obbliga Amt e Atp a vincerla per aggiudicarsi il servizio.

Ma l'assessore alla mobilità scandisce, ancora una volta: "Vogliamo mantenere la gestione in house". Prossimi passi, la presentazione del Pums a febbraio e una revisione totale della rete su gomma per evitare sovrapposizioni e risparmiare sui costi d'esercizio.