
"Due settimane fa abbiamo avuto un incontro con gli assessori Fanghella e Balleari per trovare una soluzione - spiega il presidente del municipio, Francescantonio Carleo, che ha assistito alla genesi del pasticcio - Anzitutto bisogna risolvere il problema della tombinatura che è esplosa nel 2011. Se il consorzio dei condomini nella parte bassa ci concederà il transito, forse arriveremo a una soluzione".
Il progetto della nuova strada sul rio Penego, che darebbe sfogo a tutta Apparizione, c'era già, ma le dimissioni retroattive del commissario ad acta nel 2011 lo hanno invalidato poco prima che partissero i lavori. Dopo l'alluvione, però, il piano di bacino non permette più di coprire il corso d'acqua.
E così il costo dell'opera è lievitato a 8 milioni, perché l'ultimo tratto, all'altezza del distributore in corso Europa, dovrà correre in sopraelevata lungo il versante. Un aggravio in termini di costi e impatto urbanistico che poteva essere evitato muovendosi per tempo. L'asse viario è collegato a una lottizzazione che prevede la costruzione (contestatissima) di cinque nuove palazzine, ma, come ha detto lo stesso Consiglio di Stato, il Comune è obbligato a farsene carico a prescindere dalla realizzazione degli edifici.
"Genova è così, trent'anni fa non avremmo avuto questi problemi - attacca ancora Carleo - Qui ci sono di mezzo la politica, i comitati, l'ambiente. Le cooperative non hanno potuto costruire perché non erano rosse, non erano di parte. Io sono stato presidente, sono passato all'opposizione e ora sono di nuovo presidente. Ho fatto carriera ed è ancora tutto uguale. Tutto perché siamo incapaci di decidere".
IL COMMENTO
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