cronaca

Tra loro l'ex direttore del Cociv e il responsabile degli appalti
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Primi quattro patteggiamenti nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti per il Terzo valico, il raddoppio ferroviario sulla linea Genova-Milano.

A concordare la pena di due anni ciascuno coi pubblici ministeri sono stati l'ex direttore dei lavori del Cociv general contractor per la realizzazione dell'opera Pietro Marcheselli, e il responsabile degli appalti Maurizio Dionisi. Antonio Giugliano, titolare della Giuliano costruzioni, ha concordato due anni e 80 mila euro di sanzione oltre a una confisca da 147 mila euro in capo alla società mentre Giuseppe Petrellese, tuttofare della Giuliano costruzioni, ha concordato un anno e 11 mesi.

Nelle prossime settimane i pm Paola Calleri e Francesco Cardona Albini chiuderanno le indagini per gli altri indagati. Secondo l'accusa Marcheselli aveva ricevuto una tangente per l'assegnazione dell'appalto da un milione e 700 mila euro per la galleria finestra di Cravasco, assegnato all'impresa Giugliano. E Dionisi, secondo gli inquirenti, avrebbe turbato la gara relativa alla galleria Vecchie Fornaci. L'inchiesta aveva portato nell'ottobre 2016 a 14 arresti domiciliari, 14 persone tra imprenditori e gli allora funzionari del Cociv.

Tra gli indagati l'ex presidente di Cociv, Michele Longo, il suo vice Ettore Pagani, i funzionari Andrea Ottolin, Giuliano Lorenzi, Giulio Frulloni e Angelo Pelliccia. In pratica, secondo la procura genovese, i manager del consorzio avrebbero assegnato i lavori per il Terzo valico a imprenditori amici in cambio di mazzette.