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Toti: "Lascia senza rappresentanza un pezzo della società che ci ha votato"
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"Tutti sono importanti nessuno è indispensabile" così il sindaco di Genova Bucci commenta le dimissioni dell'assessore Serafini.

"Il motivo delle dimissioni? non lo so - ha preseguito il sindaco -. Non abbiamo litigato, ci sono state discussioni come è normale che avvenga in una squadra di lavoro. Ieri sera mi ha mandato una lettera dove mi comunicava la sua decisione" sulla sua succssione Bucci ha aggiunto:""Come nelle aziende, io ho un succession plan, un piano di sostituzione, di chiunque nella squadra". 
 
Serafini ieri, durante la riunione di giunta a Palazzo Tursi, ha sbattuto la porta dopo un aspro scontro con Bucci. Secondo alcune fonti vicine all'amministrazione, l'addio di Serafini era nell'aria già da giorni. Da subito, peraltro, le posizioni liberali della giovane assessore non erano ben viste dall'area leghista e cattolica dei colleghi in giunta. Nelle scorse settimane Serafini si era opposta alla delibera 'anti-kebab' presentata dalla collega Paola Bordilli. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata l'ipotesi di rapporto di collaborazione con Manuela Arata, ex presidente del Festival della Scienza considerata tra i 'saggi' vicini al sindaco.

Poco dopo le 11 Elisa Serafini con un lungo post sulla sua pagina Facebook ha scritto "il mio compito in questa giunta è finito", senza dare però spiegazioni.

Ecco il testo integrale del post:

"Ho passato queste ore a stabilire cosa dire: tutto, niente, qualcosa. Ma se penso ai valori che ogni amministratore pubblico dovrebbe rispettare, non posso che fare un’unica scelta, che è quella di dire la verità, qualsiasi siano le conseguenze. La frase che ho ripetuto più spesso in questo ultimo mese è “agirò secondo coscienza, e secondo coerenza”. E così ho provato a fare ogni giorno, fino a ieri. Poco più di un anno fa, ho avuto la fortuna di poter partecipare a un grande progetto per la mia città, insieme a una squadra che ha scelto di sostenere un sogno condiviso. Insieme abbiamo innovato, prodotto risultati, commesso anche molti errori, ma quello che più mi rende felice è che abbiamo potuto seminare le condizioni perché potessero finalmente scardinarsi alcuni tra i più dannosi sistemi clientelari che infestavano le nostre politiche pubbliche. Chi ha seguito la mia attività politica e amministrativa lo sa: spesso ho infranto veti, calpestato interessi speciali, ed è vero, ho fatto arrabbiare qualcuno, ma ho provato sempre a perseguire l’interesse generale, che poi, se ci pensiamo, è l’unico che conta. Ho sempre pensato che l’innovazione fosse un processo che miete vittime e sancisce vincitori: è la distruzione creativa che spaventa chi desidera un mondo sempre uguale, sempre “suo”. Un mondo che io, ho provato - da sempre - a contrastare. Ho interpretato quindi il mio ruolo come quello di un commissario. Grazie alla fiducia dei cittadini, abbiamo potuto ridurre costi, aumentare le performance, rinnovare processi e contenuti, e, infine, ho potuto condurre battaglie di coscienza politica, le cui cicatrici sono oggi indelebili su questa lettera. Ma proprio per questo, che rifarei altre cento volte. Non avevo, e non ho ancora, abbastanza esperienza o maturità per capirlo, e probabilmente per accettarlo. Ma oggi più che mai comprendo quanto mi veniva spesso detto: per mantenere determinati ruoli, bisogna dimostrarsi flessibili. Accettare e affrontare alcune dinamiche che fanno parte delle regole del gioco, e che permettono, alla fine, di poter realizzare la propria “mission”. Ho provato a farlo, ma in questo, evidentemente, non sono risultata efficace. Questo non significa che mi senta migliore o peggiore di altri politici o amministratori. Mi sento semplicemente diversa e probabilmente inadatta a questo contesto politico. Sono felice, gratificata e grata per l’opportunità. Ma il mio compito, in questa Giunta, è finito. Voglio ringraziare il Sindaco per la fiducia che ha scelto di darmi ogni giorno. Fino a quest’ultimo. E chiedere scusa se, qualche volta, con le mie decisioni e posizioni “autonome”, posso aver creato dei problemi. Come si dice in questi casi, farò un “passo di lato”, perché il mio impegno per rinnovare le politiche pubbliche, e per sostenere il nostro territorio, le battaglie di libertà, di merito, e di trasparenza, assumerà altre forme, ma non finirà mai. Da alcuni mesi lavoro alla realizzazione del primo “incubatore” di politiche pubbliche. Un centro studi che possa aiutare gli amministratori di tutta Italia, a realizzare soluzioni efficaci sui territori. Quello sarà, da domani, il mio unico progetto pubblico. Per il resto, io mi fermo qui. Tornerò a essere un politico “di passione”, e non di professione, come scriveva Max Weber. Grazie alle tante persone che mi stanno scrivendo in queste ore, a chi ha scelto di darmi fiducia. È anche per voi che ho preso questa decisione"

Anche il Governatore della regione Giovanni Toti nel pomeriggio si è detto contrariato della scelta della Serafini:
"Credo che le dimissioni dell'assessore alla Cultura del Comune di Genova Elisa Serafini siano una scelta sbagliata, chi fa l'amministratore, non può essere egoista, deve essere necessariamente altruista" puntualizzando: "Mollare per una difficoltà sul 'Museo del Jeans'... non stavamo parlando né di privatizzazioni, né di cose che incidono sulla carne viva delle persone. E' il più grave dei gesti abbandonare una Giunta dopo aver avuto la fiducia di una parte dei cittadini e dei responsabili politici che ti hanno indicato, lo considero un gesto incomprensibile mi auguro che Serafini rifletta sul suo gesto e il sindaco Bucci vada avanti sulla sua strada con grande serenità"

Il governatore ha poi aggiunto: "mi spiace quando qualcuno fa del male a se stesso e anche a chi gli ha dato fiducia, sono scelte individuali che non incidono con la politica e non cambiano di niente la via di un'amministrazione comunale che è stata molto capace in questo anno di fare sintesi virtuosa". 

Toti ha poi concluso sulle incomprensioni con la giunta di cui si sarebbe resa protagonista l'ormai ex assessore alla cultura: "Mi dispiace politicamente e umanamente per la decisione presa da Elisa. Nonostante abbia letto il suo post su Facebook, nel primo anno di amministrazione del sindaco Bucci non ci sono state all'interno della Giunta di Genova scontri o divisioni tali da giustificare una scelta simile. Non riesco a comprendere le ragioni del suo gesto, non sono dovute né ai rapporti di Serafini con il sindaco Bucci, che mi risultano ottimi e di reciproca stima. Qando ci sono idee parzialmente difformi con la Lega, ci siamo sempre seduti attorno a un tavolo e ne abbiamo sempre discusso. Una scelta come quella che ha fatto ieri lascia senza rappresentanza un pezzo della società che ci ha votato"