cronaca

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Facciamo finta che la cancellazione del finanziamento di 15 milioni all'anno per i prossimi 15 anni non esista. Che cosa succederebbe, in tal caso, al raddoppio ferroviario della tratta Albenga-Finale Ligure? Presto detto: nulla, non accadrebbe assolutamente nulla di nuovo. Cioè: il progetto esecutivo neanche esisterebbe, perché appunto non esiste, il cantiere non sarebbe aperto, perché appunto non è aperto.


Allora, tutta la polemica nata sulla cancellazione del finanziamento di 15 milioni annui è qualcosa che appartiene al surreale della politica di questo Paese. Per un'opera che costa oltre un miliardo e mezzo, quindici milioni sono il nulla. Si dirà: almeno sarebbero il segno di un impegno per il futuro. Ora, non so quanti ricordino che quell'impegno nacque sulla scia, in realtà, di un disimpegno, quando il governo di centrosinistra decise che per il momento del raddoppio Albenga-Finale non se ne fa nulla. Costa troppo, per le attuali casse dello Stato, e inoltre l'intervento, essendo inferiore ai due miliardi di importo, non può neppure essere spacchettato in lotti. Fu uno dei molti punti disvelati dall'allora senatore Maurizio Rossi nell'ambito della sua battaglia contro l'isolamento geografico della Liguria.



Proprio come ebbe a dimostrare l'ex parlamentare ligure, dunque, tutto fermo. Il Pd, ora, si straccia le vesti, non spiegando tuttavia per quale santissima ragione, nei cinque anni durante i quali avrebbe potuto, non ha fatto ciò che oggi contesta al governo giallo-verde.


Senza voler eccedere in provocazioni, a me verrebbe da dire: siccome non significa assolutamente niente iscrivere a bilancio 15 milioni per i prossimi 15 anni, sia in termini di qualità dell'impegno sia in termini di quantità, lascio questa cifra alle urgenze liguri di questi mesi e prendo per buona la garanzia del viceministro Edoardo Rixi di finanziare, il prossimo anno, l'intero importo dell'opera. Contro gli attuali 15 milioni, 1,5 miliardi di euro.


Scommessa per scommessa, tanto vale provarci in grande. Al massimo rimarremo con un pugno di mosche in mano. Esattamente come ci hanno lasciato, sulla Albenga-Finale e non solo, i governi di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.